Era prevedibile ed oggi Mauro Pili lo ha denunciato: la Regione dovrà predisporre una relazione sulla gestione del caso Ebola. L’avrebbe chiesta in occasione di un incontro riservato, a Sassari, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms): "Gli incaricati ministeriali stanno verificando cosa sia successo – ha detto il deputato di Unidos – e soprattutto chi sia venuto a contatto con il paziente infetto. Nel corso della riunione dell'unita' di crisi sono emersi fatti inquietanti. I tecnici di laboratorio che si sono occupati delle analisi non avevano svolto nessun corso sul caso ebola ed è risultata inesistente qualsiasi area di decontaminazione per i medici. Per tutta una serie di superficialità e negligenze si sta cercando di accertare, ora anche a livello di Oms, se si e' rischiata la generazione di una vera e propria pandemia. In pratica sarebbero stati violati tutti i protocolli internazionali di prevenzione su ebola dal trasporto del paziente sino alle modalità di trasferimento, passando dai prelievi sino al trattamento del sangue senza specifiche e obbligatorie precauzioni previste dai protocolli internazionali. E' evidente che in queste ore si sta esaminando anche l'assenza a Sassari della biobag, la barella indispensabile per il trasporto del paziente. Un fatto sconcertante che aggrava ulteriormente la posizione della Regione".
L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha tentato una timida difesa, sottolineando che “in presenza di una persona colpita dal virus ebola sul territorio italiano si seguano dei protocolli che non hanno nulla di stupefacente. Come la Regione è tenuta a chiedere puntuali relazioni da parte delle Aziende sanitarie, così il Ministero le richiede alla Regione e l’Oms agli Stati. Una normale procedura di sanità pubblica che non mette sotto accusa nessuno né può scandalizzare”.
Ma è ormai fin troppo evidente che nella gestione della vicenda più di qualcosa non abbia funzionato, tanto che l’Assessore stesso pare intenzionato a trovare qualcuno al quale imputare le manchevolezze del sistema (“E' in corso un’indagine da parte dell’Asl di Sassari e dell’Azienda ospedaliera universitaria per accertare se siano state seguite in maniera corretta le procedure all’interno del laboratorio analisi e accertare l’accaduto”), dimenticando, chisà ancora per quanto, che la massima responsabilità di ciò che accade nella sanità in Sardegna è proprio nelle sue mani.
Pili ha chiesto al Presidente della Camera che il Governo riferisca in aula “sulla gravissima gestione del caso ebola in Sardegna" e, rimarcando “la faccia tosta di chi ha gravi responsabilità per continuare ad affermare che il caso ebola è stato gestito puntualmente e che la sanità sarda era organizzata per l’emergenza”, ha elencato i punti critici della vicenda: sia a Sassari che a Cagliari mancava la ‘biobag’, speciale barella per il trasporto dei pazienti sospetti e colpiti da ebola; il paziente sarebbe stato movimentato in ambienti circondato da persone non protette; il sangue del paziente sarebbe stato trasmesso nei laboratori senza nessun tipo di accorgimento; i contatti e le possibili esposizioni a contatti sono stati i più evidenti segnali della totale disorganizzazione gestionale, passando in 48 ore da poche unità a ben 19 persone sotto osservazione; nessuna verifica è stata fatta nel transito dalla Sierra Leone all’Italia, sino al transfer in Sardegna; nei verbali risulterebbe che non esiste un locale per la decontaminazione dei medici e del personale paramedico.
“Con la gestione così fallimentare di questa vicenda – ha concluso il deputato – si sarebbe potuto creare un vero e proprio disastro e solo degli incompetenti non lo possono capire. Il pericolo corso è stato rilevantissimo e la gestione del caso avrebbe potuto provocare una reazione a catena senza precedenti. La situazione di oggi è la fotografia del malgoverno della sanità sarda”. (red)
(admaioramedia.it)