“Gli arresti dei dirigenti dell’E.On di Porto Torres servano a dire finalmente basta a un modello di sviluppo corsaro di cui la Sardegna è stata vittima per troppo tempo”. E’ il commento del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Paolo Truzzu, ai provvedimenti giudiziari adottati dalla Procura della Repubblica di Sassari nell’inchiesta che ha visto coinvolti i manager dell’azienda, accusati per l’inquinamento ambientale causato dalla centrale termoelettrica di Fiumesanto.
“Nella scorsa legislatura, l’allora assessore dell’Industria, Antonello Liori, aveva denunciato più volte, anche con una dura lettera, il comportamento poco trasparente e ancor meno collaborativo dei vertici della centrale – ha ricordato Truzzu – A Fiumesanto si fatturavano utili per oltre 100 milioni di euro in un anno, ma si licenziavano gli operai sardi e non si faceva chiarezza né sui futuri investimenti, né sulla dismissione degli impianti più obsoleti e gravemente inquinanti”.
A prescindere dalla vicenda giudiziaria, secondo Truzzu “rimane intollerabile l’atteggiamento che l’azienda ha mantenuto negli anni. È proprio questo modello di sviluppo, basato su una mentalità corsara che spreme l’Isola senza restituire nulla, né in termini occupazionali, né di tutela e salvaguardia del territorio, che va combattuto e contrastato.”
“Questa vicenda serva dunque da monito sia a chi vuole investire nell’Isola, ma anche alla politica stessa – ha concluso l’esponente di FdI – Senza industria non c’è possibilità di crescita, ma l’industria deve essere di qualità, finalizzata ad esaltare le specificità territoriali. Solo così sarà una vera opportunità di sviluppo, invece che disoccupazione e nuovo inquinamento per la Sardegna”. (red)
(admaioramedia.it)