Nei giorni scorsi, nell’ufficio della mia attività si è presentato un ragazzo di colore, accompagnato da un assistente sociale e da un mediatore culturale. Mi hanno chiesto se potevo assumere questo ragazzo, che secondo quanto detto è stato ‘formato’ per essere assunto come ‘operaio specializzato’.
Hanno elencato un corso di 40 ore per “responsabile della sicurezza”, un corso di 100 ore per “apprendista meccanico”, un corso di 100 ore di “lingua italiana”. Tutto regolarmente certificato con attestati rilasciati al termine di questi corsi di formazione. La ciliegina sulla torta è arrivata quando mi è stato detto che, se lo avessi assunto, i contributi assistenziali, previdenziali e l’Irpef sarebbero stati a carico dello Stato. A me sarebbe costato solo 1 euro al giorno. Dimenticavo… aveva 18 anni e risultava iscritto all’ufficio di collocamento da alcuni anni. Qualche dubbio mi è venuto…
Incuriosita, ho fatto alcune domande dirette al giovane. Avendo i documenti davanti a me, ho chiesto la sua data di nascita, ma non la ricordava, ho chiesto quale fosse la funzione di un pistone, mutismo e rassegnazione. Ho liquidato queste tre ‘risorse’ e ho pensato a quanto sia costato alla comunità questo individuo e quanti conterranei hanno mangiato su di lui con corsi inutili.
Un’Artigiana sarda
(admaioramedia.it)
3 Comments
Bobo Raffo
Forse è meglio che non metta ciò che penso, altrimenti mi attesterebbero come razzista e fascista!
Giovanna Bonino
Assurdo…perché hanno deciso di discriminare la gioventù sarda? I NS RAGAZZI NN HANNO FUTURO….. UN PIANO DIABOLICO……
antonio
ma vah?? continuiamo ad investire il nostro tempo in calcio, caccia, cuochi ,—-canzoni….etc…