Finalmente, l’Areus è nata tra mille polemiche, risolvendo il ‘duello’ tra Piero Delogu, direttore unico delle centrali operative, e Giorgio Lenzotti, a favore di quest’ultimo, preferito dall’assessore Arru come direttore generale. Ma, in maniera ecumenica, tacitando il deluso della sfida, Delogu è stato appena nominato capo della Direzione sanitaria e così vissero tutti felici e contenti…
Nei tanti mesi di indecisione sulla nomina, a nulla erano servite alcune mosse propagandistiche (riunioni di alcune associazioni di volontariato e comunicati stampa di sostegno…) per influenzare la scelta per la Direzione generale, ma Lenzotti, appena nominato, si è trovato subito ad affrontare la grana della sospensione delle indennità dei medici del 118, col rischio che alcuni di loro possano decidere di abbandonare questo lavoro a vantaggio della Guardia medica, della Medicina di base o di qualcos’altro. Strano tempismo quello della verifica delle indennità proprio a ridosso del bando per le sedi carenti del 118: si offrono posti nuovi, ma con minor compenso e maggiori responsabilità. Forse, qualcuno vuol consegnare al nuovo Direttore generale dell’Areus un sistema ‘difettoso’ ? Certo, dopo aver ben funzionato per anni, ha necessariamente bisogno di alcuni aggiornamenti, ma è comunque funzionante, mentre ora potrebbe rischiare di essere messo in crisi.
Come appunto dice il nome, l’Areus (Azienda regionale per emergenze urgenze) sarà un’azienda. Perciò, avrà personale (medici, infermieri ed autisti) appositamente assunto? Ci saranno nuove convenzioni per il soccorso di base e soprattutto riuscirà a superare personalismi, campanilismi e muretti a secco, che finora hanno caratterizzato il sistema 118? La nuova rete ospedaliera con centralizzazione del paziente si basa soprattutto sull’Areus, sul trasporto su strada prima ancora che sull’elisoccorso, ma soprattutto si basa sulle persone e sulle loro professionalità: un sistema d’emergenza territoriale efficiente è una certezza per il paziente. Ma oggi cosa trova il direttore Lenzotti? Troppi raccontano di operatori poco coinvolti negli aspetti decisionali, con mancato utilizzo dell’esperienza maturata in anni ed anni di servizio, senza una possibilità di carriera: chi nasce medico Msa finirà lì. E’ assente la rotazione tra medico della Centrale operativa 118 e territorio, se non per pochi ‘fortunati’, i mezzi sono vecchi, troppe differenze tra postazione e postazione oppure tra Centrale operativa di Sassari o di Cagliari.
La speranza è che i dissidi interni al Partito democratico, che già hanno determinato la stasi di mesi nella nomina, siano ormai sopiti e non si trasferiscano all’interno della conduzione dell’Areus, evitando di mettere a rischio la vita dei pazienti, la professionalità del personale ed i posti di lavoro. Il tempo dirà se è stata una buona idea affidare la direzione a questo manager di origine sarda, seppure da tempo lontano dal territorio, con una grande esperienza ‘continentale’.
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(admaioramedia.it)