Incredibile, ma non stupisce più di tanto: a pochi giorni dalle elezioni regionali, le manovre si sono addirittura intensificate. Ovviamente, la complessa macchina sanitaria non si deve bloccare, neanche in vista delle elezioni, ma i cittadini avrebbero apprezzato di più che in questi ultimi mesi venissero realizzati progetti e programmi veramente utili ed indispensabili per i pazienti sardi: dalle liste d’attesa alle cure di diabetici, oncologici, maggiore attenzione all’assistenza territoriale. Invece…
Basta dare una lettura, ad esempio, ad alcune delibere dell’Ats dello scorso 11 febbraio: “Avviso di selezione interna per incarichi di Struttura semplice dei Dipartimenti”; “Selezione interna per l’attivazione incarico di direttore Struttura complessa di qualità, appropriatezza, Clinical governance e Risk management, afferente al dipartimento di staff alla direzione aziendale”; “Aggiornamento elenco idonei alla nomina di direttore Aree socio sanitarie locali Ats”; “Autorizzazione all’estensione delle linee di attività della Società consortile ‘Sos Domos’ per la sperimentazione gestionale dell’azienda”. Mentre, all’Azienda ospedaliera Brotzu gli uffici sono in fermento per cercare di concludere, in brevissimo tempo, l’iter burocratico per la stipula di circa 600 contratti. Non sembrano proprio iniziative a favore dei pazienti.
Intanto, il candidato Arru, assessore regionale uscente della Sanità, continua la sua battaglia personale in difesa della sua disastrosa politica sanitaria. Le lamentele di Massimo Zedda, che si rammarica (bersaglio il Partito democratico) per essersi trovato Arru nelle liste ‘a sua insaputa’ (ricorda tanto l’acquisto di un appartamento a Roma di un noto ministro), sono poco credibili. Come sono poco credibili le sue dichiarazioni di voler abolire la Asl unica. Dovesse vincere dovrebbe imporre questa linea ad alcuni consiglieri regionali, magari allo stesso Arru, che in questi anni hanno fortissimamente sostenuto la linea Pigliaru & C. Se non è riuscito ad impedire la candidatura dell’Assessore uscente, come potrà convincere i consiglieri del centrosinistra, a partire da quelli del Pd, una volta rieletti?
Saranno elezioni che, comunque vadano, avranno la potenza di un tornado e determineranno forti cambiamenti. La vicinanza di un tornado di solito crea un fuggi fuggi generale, in questo caso, invece, si è continuato ad apparecchiare la ‘tavola’, invitando solamente ‘ospiti graditi’. Qualcuno è convinto che vincendo Zedda la ‘tavola’ non verrà sparecchiata (nonostante il suo slogan “tutta un’altra storia”) oppure, più semplicemente, proprio perché consapevoli della sconfitta, con la consueta arroganza, cercano di sistemare le ‘cose’, bloccando i posti per i prossimi cinque anni di… magra. L’unico auspicio è che il nuovo Governatore non perda un attimo ed entro pochi mesi riesca a bloccare e/o annullare gli effetti delle deliberazioni spudoratamente pre-elettorali di questi ultimi mesi.
Infine, fresco fresco, in tema di ‘fuggi fuggi’ in tempi sospetti, è certo che qualcuno non parteciperà alla ‘tavola’ che si sta apparecchiando. E’ di questi giorni la nomina di Giuseppe Sechi, direttore generale dell’Assessorato regionale della Sanità, nel ruolo di direttore sanitario dell’Areu Lombardia. Dopo i dubbi ‘successi’ di politica sanitaria in Sardegna, il ‘braccio destro’ di Arru varcherà il Tirreno per dare il suo contributo all’Agenzia dell’emergenza/urgenza lombarda, la stessa che ebbe dalla Regione Sarda l’incarico di formare gli operatori dell’elisoccorso nell’Isola, con un costo di circa 353mila euro. Ad annunciarlo con entusiasmo su twitter lo stesso Assessore, che evidentemente spera di spendere anche questa ‘cartuccia’ in una difficile campagna elettorale, visti anche gli attacchi frontali subiti da Massimo Zedda, suo governatore in pectore.
Doctor House
(sardegna.admaioramedia.it)