Dal 2016, il contratto di convenzione tra le associazioni e cooperative convenzionate con il Sistema 118 e la Ats è scaduto ed attualmente va sempre in proroga. Questo contratto prevede il rimborso per le prestazioni erogate, pari circa a 180.000 euro l’anno per un’associazione che copre le 24 ore e poco più del 30% in più per una cooperativa, e prevede due ambulanze a norma (meno di 3 anni di vita la prima e sino a 6 anni la seconda) per ogni punto di soccorso di base, soccorritori formati e certificati ed altri vincoli quali il Durc per le cooperative ecc.
Questi parametri dovrebbero essere discussi in un tavolo (Commissione paritetica) in cui volontariato e coop delegano i loro rappresentanti, tavolo mai convocato in questa legislatura. Dopo movimenti e accordi nel mondo del volontariato 118, oltre le associazioni nazionali come la Confraternita delle Misericordie d’Italia o l’Anpas (la Croce rossa italiana in Sardegna è scarsamente rappresentata nel Sistema 118), esistono due coordinamenti: il già presente gruppo Volontari soccorso Sardegna (presidente Pier Gimmy Onnis) con postazioni a Sanluri, Capoterra, Muravera e d’estate a Costa Rei e Castiadas; il gruppo I Sardi soccorso–Sardegna soccorso (presidente Claudio Cugusi). Recentemente, i due presidenti sono stati eletti rappresentanti del 118 del Sud Sardegna e dell’Area metropolitana: Cugusi ha anche ringraziato, pubblicamente su Facebook, i presidenti delle associazioni e delle coop per il voto ricevuto all’unanimità durante una riunione dei presidenti del volontariato in via Talete nel salone dell’Avis.
Cugusi, giornalista, da tempo attivo nel sociale, è un ex consigliere comunale di Cagliari dell’area di sinistra (genericamente intesa, visto i diversi partiti che ha attraversato), considerato in ‘ottimi rapporti’ con Giorgio Lenzotti, direttore generale dell’Areus (Azienda regionale per l’emergenza urgenza), mentre Onnis, presidente storico dei Volontari soccorso Sardegna, anche lui vicino al centrosinistra, è figlio di un ex sindaco sanlurese e, una volta abbandonata la carriera bancaria, si è dedicato totalmente all’attività nel volontariato ed alla gestione dell’associazione, che, coi suoi tre posti h24 di primo soccorso, più altre due postazioni d’estate nella costa del Sarrabus, movimenta un cospicuo flusso di rimborsi (vale diverse centinaia di migliaia di euro per anno). E’ lecito chiedersi cosa stia accadendo nel mondo del volontariato e delle cooperative convenzionate con il Sistema 118, e quindi con Areus, dove anche le associazioni, un tempo cosiddette libere, si sono ormai consorziate.
Tornando alle elezioni, però, alcune associazioni lamentano di non essere state invitate alla riunione organizzata in via Talete, che avrebbe coinvolto solo associazioni amiche dell’area metropolitana, escludendo o ignorando i territori periferici. Il rappresentante uscente, Pier Paolo Emolo, era l’espressione del coordinamento del Sulcis Iglesiente, nato dall’avvio del sistema 118. Quella attuale, quindi, è una rappresentanza fortemente cittadina e poco rappresentativa di territori con realtà associative presenti prima del Sistema 118 e con una vocazione fortemente volontaristica, in aree lontane da ospedali e con tempi di arrivo delle medicalizzate abbastanza lunghi. In un Sistema 118 Sud Sardegna, che convenziona circa 100 tra associazioni e cooperative, nelle vecchie province di Oristano, Iglesias-Carbonia, Villacidro-Sanluri e Cagliari, pare strano che questa elezione unanime abbia visto i presidenti votare per due rappresentanti, senza tener in debito conto le postazioni 118 periferiche. Quanti saranno i presidenti delle associazioni lontane dall’area metropolitana informati e che conoscono i loro rappresentanti nei tavoli regionali? Ma, soprattutto, sarà regolare la convocazione dei due ‘eletti’ fatta da Lenzotti per il tavolo tecnico dello scorso 26 luglio?
Il soccorso di base nel Sistema 118 ha un’enorme importanza (circa il 75% degli eventi vengono effettuati da queste ambulanze), anche per il valore sociale e di solidarietà che riveste nei piccoli territori. Perciò, l’elezione dei suoi rappresentanti non dovrebbe essere affidata ad un momento poco rappresentativo. “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” si adegua perfettamente alla tempistica, con l’avvicinarsi delle elezioni regionali che hanno bisogno di numeri e visibilità.
Doctor House
(admaioramedia.it)