Dopo la spericolata uscita dell’assessore della Sanità Arru sul ruolo fondamentale dei migranti per incrementare le nascite in Sardegna, ora da tecnico, quale si definisce, si atteggia a fine politico tuttologo, in ottima compagnia di megadirettore Ats e dei ‘quattro illuminati’ che lo circondano.
Tutti hanno la presunzione che il mondo sanitario ruoti intorno a loro e, non essendosi mai rapportati direttamente coi pazienti, continuano a ritenere che garantire la qualità dell’assistenza sia direttamente ed esclusivamente conseguenza di logiche di tipo politico ed economico. Lo sblocco di turn over, le assunzioni in massa di personale sanitario e le nomine di nuovi direttori, in periodo pre-elettorale, fanno sorgere più di un legittimo dubbio. E da più parti hanno fatto osservare questa strana coincidenza, prettamente politica, per un Assessore che si dichiara e giura di essere solo un tecnico.
Tecnico come il sopravalutato e superpagato Moirano, che dovrebbe spiegare se l’Ats da lui diretta abbia effettivamente risparmiato 5 milioni di euro. Quindi, se si tratta di un dato reale o, piuttosto, del più classico gioco delle ‘tre carte’, la cui regola, facilmente applicabile, è quella del ‘non spendere’ con conseguente risparmio. Regola realizzata in vari modi: non sostituendo il personale che è andato in pensione, soprattutto i direttori delle Strutture complesse che costano di più; non acquistando i presidi sanitari (con alcuni bandi espletati col massimo ribasso, si rischia di acquistare presidi qualitativamente scarsi, voce che già circola nel mondo sanitario); materiali di consumo introvabili (ad esempio i reagenti per i laboratori) per mesi in tutta l’Ats; oppure manutenzioni ed aggiornamenti delle apparecchiature che diventano voci sconosciute e/o inascoltate dalla Direzione aziendale. Eppure, si potrebbe pensare che certi problemi possano essere risolti dai ‘referenti’ delle ex Aziende sanitarie, ma è sbagliato, non hanno potere di firma e sono per lo più introvabili, così come il Megadirettore galattico. Proprio quel super manager ‘non indigeno’ che, ad ogni intervista o congresso, dichiarava quale fosse il problema principale della sanità isolana: troppi primari, troppi dirigenti medici, troppi infermieri. Troppi, bisognava sfoltire: tesi che è servita per imporre la loro grande riforma sanitaria.
Tornando ai tanto decantati conti e risparmi, l’Assessore ha dichiarato che il Megadirettore Ats è stato bravissimo, risparmiando 5 milioni di euro, assicurandosi così il bonus di 40.000 euro, come da contratto. Premio che di conseguenza verrà corrisposto anche al Direttore sanitario ed amministrativo dell’Ats ed a tutti i ‘referenti’ delle ex Asl. Poi, si scopre che anche nel 2016 il ‘buco’ della sanità regionale è cresciuto: “previsto per 296 milioni, è salito a 311 milioni, consumando quindi 15 milioni in più e per la sanità 15 milioni sono uno scherzo, per il sistema sardo sono un’enormità”, ha commentato l’ex assessore regionale, Paolo Maninchedda. E per il 2017 le previsioni non inducono all’ottimismo. Evidentemente, per la Giunta Pigliaru e per questo Assessore tecnico, la matematica è un’opinione.
A proposito di sprechi, ecco l’Areus, nuova Azienda, fortemente voluta per risolvere tutti i problemi delle emergenze urgenze, ottimizzando i compiti delle due centrali operative esistenti. A fine ottobre è stato nominato il Direttore generale, rigorosamente ‘straniero’ ed a seguire i suoi collaboratori (direttore sanitario ed amministrativo). A distanza di quasi quattro mesi, che si presume siano stati regolarmente e lautamente retribuiti, sarebbe cosa gradita conoscere la loro produttività in relazione ai compiti previsti dal loro contratto. Intanto, pero’, l’elisoccorso ha ancora le pale ferme…
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(admaioramedia.it)