Bisognava assolutamente tagliare il nastro il 1° luglio e così è stato. L’elisoccorso rappresenta l’ennesimo esempio, molto ‘politicamente corretto’, della teoria per cui è fondamentale inaugurare, non la reale validità dei progetti, perché è fondamentale portare a casa la ‘medaglietta’.
Come è accaduto per la costituzione della grande famiglia dell’Azienda per la tutela della salute (Ats), che ha preceduto l’approvazione della riforma della rete ospedaliera e, soprattutto, senza una preventiva riorganizzazione del territorio. Che ha avuto come conseguenza un disastro sull’assistenza sanitaria. In questi giorni (stranamente solo ora) fioccano preoccupazioni e proposte da varie parti: associazioni come Medicina democratica, Rete sarda per la difesa della sanità, comitato Sanità bene comune, sindaci in ordine sparso e addirittura alcuni consiglieri regionali di maggioranza. L’assessore Arru e la Giunta Pigliaru è contestata su tutti i fronti, dalla sanità ospedaliera a quella del territorio. La promessa (elettorale) di qualche assunzione di personale non basta a risolvere un problema strutturale, è sbagliata tutta la visione organizzativa. E poi, gli accorpamenti, fortemente precipitosi, della Azienda ospedaliera universitaria (Aou) con l’ospedale SS. Annunziata a Sassari e, soprattutto, quello degli ospedali Businco e Microcitemico col San Michele Brotzu a Cagliari. A distanza di quasi due anni, i pazienti sardi e il mondo sanitario sanno bene cosa è successo: risparmio zero, accorpamento sulla carta e qualità dell’assistenza pessima.
Tornando al ‘battesimo’ dell’elisoccorso, sarebbe utile leggere le tante mission per le quali è stata costituita l’Areus (Azienda regionale emergenza urgenza sarda). Per quasi un anno si è occupata esclusivamente dell’elisoccorso: era necessario istituire una nuova Azienda per organizzare un bando, formare 60 operatori sanitari (ne servirebbero il doppio), coordinare le due Centrali 118, già sufficientemente organizzate? Tutto questo, peraltro, smantellando un ottimo servizio estivo di ambulanze a supporto delle guardie turistiche. Strano modo di gestire la sanità e le già scarse risorse. Pur di tagliare il nastro, il previsto 1° luglio, gli ultimi dieci giorni sono stati caratterizzati da incessanti riunioni inconcludenti, con oltre 50 partecipanti (troppi per poter prendere le necessarie decisioni). L’Assessore, sempre molto british, ha auspicato che l’efficienza dell’elisoccorso sia pari a quella del pit stop della Ferrari, ma sopratutto non ha perso l’occasione per scagliarsi contro chi lo ha preceduto (“stiamo scontando le conseguenze della mancata programmazione”). A distanza di quattro anni, se anche fosse vero, una ‘scusa’ del genere appare ridicola. E’ troppo facile accusare gli altri della propria incompetenza e incapacità.
Come dimenticare che, per tutto il 2014, i ‘vecchi’ direttori generali delle ex Asl non sono stati messi in condizione di operare (non hanno mai incontrato e parlato con l’Assessore) ed è stato perso un anno. Sarà curioso constatare se tutti i dirigenti, nominati da questa Giunta regionale, allorquando Arru verrà sostituito si dimetteranno, così come lui lo aveva preteso, proclamando l’era in cui la politica non sarebbe più entrata nel mondo sanitario. Parole tanto sante, quanto false: basta controllare il ‘pedigree politico‘ dei nominati dalla Giunta Pigliaru, troppo facile.
Doctor House
(admaioramedia.it)
3 Comments
Luigi Pisci
Gentilissimo Doctor House, da grande diagnostico quale lei è, ci saremmo aspettati un’analisi molto più dettagliata e veritiera di questa vertenza. Quando lei dice:”In questi giorni (stranamente solo ora) fioccano preoccupazioni e proposte da varie parti: associazioni come Medicina democratica, Rete sarda per la difesa della sanità, comitato Sanità bene comune, sindaci in ordine sparso e addirittura alcuni consiglieri regionali di maggioranza”, lei sta mischiando agenti patogeni, vettori della malattia e untori con gli unici anticorpi che il povero paziente, il popolo sardo, ha avuto negli ultimi anni: La Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica e i suoi Comitati Confederati. Siamo attualmente all’oscuro delle motivazioni alla base della sua lacunosa e depistante analisi. Nel frattempo ci riserviamo di inviarle tutto il materiale attestante la nostro pluri-annuale attività di opposizione alla riforma in atto, nel quale riconoscerà certamente le rivendicazioni che secondo lei abbiamo tardivamente formulato. Con la speranza che in futuro lei abbia la bontà di informarsi, prima di emettere ricetta! Buona lotta e… Benvenuto! Luigi Pisci (Portavoce del Comitato Sanità Bene Comune – Sarcidano Barbagia di Seulo).
Ad Maiora Media
Per il materiale da inoltrare a Doctor House: admaiora@admaioramedia.it .
Grazie.
AMM
DOCTOR HOUSE
Gentilissimo signor Luigi Pisci,
premesso che qualsiasi critica è ben accetta, dopo la lettura della sua garbata reazione ho cercato conferme circa l’attività, pluriannuale, di opposizione alla riforma in atto da parte del Comitato “Sanità Bene Comune – Sarcidano Barbagia di Seulo”, per ora senza alcun riscontro. Pertanto sarebbe cosa gradita colmare questa lacuna anche per potermi scusare in considerazione del fatto che, se non erro, siamo dalla stessa parte della barricata: “la tutela della sanità dei sardi”.
In attesa di riscontro colgo l’occasione per chiarire meglio la mission dei miei “appunti”, spesso provocatori, ma sempre “contro” la politica sanitaria disastrosa di questi anni e, quando è stato il caso, anche con qualche rimbrotto alla Giunta precedente e alla attuale opposizione.
In questi mesi sono stati affrontati, a 360 gradi i numerosi problemi della sanità sarda, concentrando gli interventi sulle iniziative, e relative conseguenze, che con arroganza, presunzione e dubbia legittimità, sono state intraprese dall’asse Arru-Sechi caratterizzate dal silenzio della maggioranza consiliare, dai sindacati ed associazioni varie e, purtroppo, anche con una opposizione troppo poco incisiva.
Sono stati messi sotto una lente d’ingrandimento: la riforma, l’Ats, l’Areus, l’Elisoccorso, giusto per fare qualche esempio, con l’intento di sensibilizzare ed informare i lettori sulla nuova organizzazione della sanità sarda, che si fonda sui dati economico-finanziari anziché porre, veramente, il paziente al centro del sistema.
Il risultato? Una politica di ricerca spasmodica di risparmio (virtuale) con discutibili accorpamenti e pseudo investimenti a favore dei “piccoli ospedali sta determinando un preoccupante appiattimento dei Presidi di eccellenza (Brotzu, SS. Annunziata e San Francesco) facendo diventare tutti i sardi pazienti di serie B, oltretutto creando dei pericolosi precedenti legislativi per favorire il progetto del Mater Olbia ritenuto, a mio parere erroneamente, la panacea di tutti problemi del nord Sardegna e, purtroppo, sponsorizzato in modo del tutto trasversale sia da destra che da sinistra. Sarà un’ulteriore mazzata alle grandi professionalità sarde. A questo punto bisogna sperare che le nuove forze politiche emergenti la pensino diversamente.
Per non parlare dell’Areus e dell’elisoccorso. Un’Azienda non necessaria ed un servizio che sarebbe potuto essere organizzato meglio e con minori spese. Lo sa che dal 1° luglio, giorno del taglio del nastro, si stanno eseguendo freneticamente tanti trasferimenti di pazienti in ospedale tramite il servizio dell’elisoccorso, puntualmente riferiti in ogni consesso e agli organi di stampa dall’Assessore a supporto della bontà della sua iniziativa. Peccato che Arru dimostri memoria corta: dovrebbe essere più ricco di particolari e precisare la tipologia di alcuni di essi.
Sarebbe da approfondire la necessità reale di utilizzare l’elisoccorso per trasferire un paziente da Assemini al Brotzu, oppure utilizzarlo per il trasferimento di pazienti in codice giallo o, come il caso dell’incidente all’Ardia di Sedilo, per il quale il ricorso al trasferimento al San Francesco di Nuoro mediante l’elicottero è durato oltre un’ora e mezza, quando in ambulanza sarebbe stati sufficienti 20 minuti.
Carissimo signor Luigi, come si evince dai suddetti esempi, le mie “ospitate” su admaioramedia.it oltre ad una ferrea critica, hanno lo scopo di portare a conoscenza dei fatti reali che altrimenti sarebbero noti solo agli addetti.
Pertanto, ribadisco quanto precedentemente affermato: se mi fossero sfuggite le attività di opposizione del “suo” Comitato, ammetto la mia ignoranza e mi scuso anticipatamente.
Fino ad allora mi resterà il forte sospetto che esse siano state indirizzate, principalmente, a tutela della salute del territorio Sarcidano-Barbagia.
Naturalmente ben venga qualsiasi tipo di critica alla politica sanitaria della peggiore Giunta Regionale di sempre, ma sarebbe, quantomeno, necessario che anche la vostra attività sia resa più visibile utilizzando qualsiasi una delle tante forme di comunicazione come ad esempio quella di admaioramedia.it.
Cordialmente.
Doctor House