E’ in corso lo spoglio delle schede-voto per stabilire il Consiglio dell’Ordine dei Medici della provincia di Cagliari e, a seguire, il presidente per il prossimo triennio.
L’evento odierno merita più di una riflessione. Dopo oltre 30 anni di ‘regno’ incontrastato, il presidente uscente, Raimondo Ibba (noto ‘Mondo’), ha subito critiche da più parti. Tra le critiche più accese, spicca, appunto, la lunga permanenza, che peraltro fu una critica cavalcata, a suo tempo, proprio dallo stesso Ibba, per ‘spodestare’ Bruno Fadda, allora regnante da circa vent’anni. Evidentemente, poco avvezzo a ricordare, Ibba ha anche rilasciato un’intervista nella quale si stupiva che, data l’ottima politica sanitaria portata avanti dal Consiglio da lui presieduto, dovesse mollare, non vedendo alcuna ragione per ritirarsi. A parte che, di norma, la bravura di ciascuno è bene lasciarla giudicare agli altri, come minimo è antipatico cedere all’autocelebrazione, anche perché non ha lo stesso valore, ma è proprio sicuro di non aver commesso grossi errori (che in altri periodi sono stati perdonati) e, soprattutto, che non sia giunto il momento di passare il testimone ad un altro? Oltretutto, già da alcuni anni, si gode la meritata pensione.
Altra critica forte è rappresentata da una mancata presa di posizione o, come minimo, di un mancato parere circa la disastrosa politica sanitaria intrapresa dall’attuale governo regionale. Il Presidente si è difeso, affermando che contrastare o dialogare decisioni politiche non rientra tra i compiti dell’Ordine dei medici. In altri periodi, di auge per Ibba, questa affermazione sarebbe stata rimessa nei cassetti dai più, ora appare molto fragile e non veritiera. Il primo ad aver fatto entrare la politica all’Ordine dei Medici è stato proprio lui. Sia candidandosi e facendosi eleggere in Consiglio regionale, sia sostenendo, pubblicamente, un parente, l’attuale presidente della Commissione consiliare Sanità, Raimondo Perra, anche’esso noto ‘Mondo’. I più hanno trovato particolarmente strano e criticabile il fatto che, avendo questo canale (politico-parentale) preferenziale, non solo non ne abbia usufruito per portare all’attenzione della competente Commissione regionale le esperienze degli addetti ai lavori della nostra provincia, ma che, di fronte ai disastri perpetrati con questa riforma, soprattutto a danno della sanità della provincia di Cagliari, non abbia ritenuto necessario, se non indispensabile, esprimere, se non critiche, almeno qualche riflessione.
Ha continuato a ripetere che l’Ordine dei medici non deve ‘fare politica’, affermazione smentita da quanto detto, ma il Presidente continua a non ricordare. Infatti, in tanti ricordano alcuni suoi ‘pungenti editoriali’ pubblicati tempo fa nella rivista “Omeca” (periodico dell’Ordine), intrisi di veementi critiche nei confronti della politica sanitaria della Giunta di centrodestra e di Berlusconi. Allora andava bene? Altri tempi… Oggi, le cose sono cambiate e se anche questa volta dovesse essere riconfermato, già dall’esito che non sarà più bulgaro come le precedenti votazioni, si spera che si renda finalmente conto che il suo tempo è finito.
P.S.: Aver inviato la lettera per informare delle date stabilite per votare il rinnovo dell’Ordine con allegata la sola lista di candidati ‘uscenti’ è stato eticamente scorretto e, pensandoci bene, è tipico di chi, dopo tantissimi anni di ‘regno’, non vuole assolutamente mollare, ma sopratutto è indice di insicurezza e poca tranquillità sulla riconferma.
Doctor House
(admaioramedia.it)