Due mesi di Areus (Azienda regionale per l’emergenza urgenza) e nulla è strato fatto se non aumentare le poltrone. Dal 1° gennaio, Giorgio Lenzotti ha assunto ufficialmente l’incarico di direttore generale della novella Azienda con sede a Nuoro, ma dopo alcuni incontri rassicuranti con infermieri ed autisti del 118 ed il trasferimento di personale amministrativo di Sassari e Nuoro tutto si è spento.
Tra le novità, Piero Delogu, lo sconfitto nella corsa alla poltrona di Dg, ora ricopre tre incarichi: direttore sanitario dell’Areus a Nuoro, direttore della Centrale operativa di Sassari e direttore della Centrale operativa di Cagliari. Incarichi direttivi che lo porteranno in appena una settimana a dividersi tra i tre capoluoghi. Però, se la funzione amministrativa è ancora in capo all’Ats, a che serve questa altra Azienda? Forse, solo ad attivare il sevizio di elisoccorso che appare come l’Arabia fenice al costo di 8 milioni di euro all’anno? Oppure, più semplicemente, per gestire ancora le convenzioni con le varie associazioni, decidendo con chi rescindere e con chi rinnovare, oppure per decidere sugli atti amministrativi che riguardano il personale medico convenzionato. In questo schema, il ruolo di Lenzotti appare poco più di quello di una comparsa di prestigio, in un film diretto da altri.
Intano, finora, nessun rinnovo delle convenzioni per il soccorso di base o del contratto dei medici convenzionati, nessuna formazione o aggiornamento del personale. A proposito di personale, è richiesto un limite di età di 45 anni per l’elisoccorso, mentre nelle ambulanze medicalizzate si lasciano operatori più che 60enni, pure senza indennità di rischio. Insomma, ancora una volta, il sistema 118 appare più come uno strumento di spartizione politica, che così rischia di rappresentare un elemento poco efficiente nello strategico sistema dell’emergenza urgenza extraospedaliera.
Doctor House
(admaioramedia.it)