Ad agosto il sindaco di Desulo, Gigi Littarru, aveva ricevuto un avviso di garanzia con l’accusa di non aver eseguito alcuni atti di ufficio per non aver firmato un’ordinanza di abbattimento di capi infetti nell’ambito della lotta alla peste suina. Ieri, al Tribunale di Oristano, è stato deciso il suo rinvio a giudizio, perciò il prossimo 23 febbraio comparirà davanti al Gup.
“Una sera ed una intera notte per pensare, ragionare e prendere una decisione giusta e ponderata – ha scritto il sindaco Littarru questa mattina su Facebook – Mi devo difendere da accuse ingiuste e pilotate per farmi fuori politicamente e umanamente. Scelgo di restare e difendermi da Sindaco, eletto democraticamente dal popolo per rappresentare un paese ed un territorio maltrattato e abbandonato dalla politica e dalle istituzioni. Scelgo di restare per servire e dedicarmi al bene comune, agli ultimi ai deboli. La mia più grande battaglia sarà quella di difendere, anche con le unghie, i soprusi di una classe politica che rappresenta se stessa, distratta, cattiva e vendicativa”.
Il Primo cittadino desulese si riferisce in particolare ai responsabili dell’Unità di progetto per la peste suina, che sono all’origine dei suoi guai giudiziari, come già aveva detto appena ricevuto l’avviso di garanzia: “Non penso che tra i compiti della Regione rientri anche quello di denunciare i Sindaci. Comincio a pensare che si tratta di una vendetta covata a lungo. Chiediamoci piuttosto che cos’è l’Unità di progetto, da chi è composta e quanto costa alle casse della Regione e quindi ai cittadini. Così, giusto per capire, perché se mi danno un budget di 500mila euro risolvo il problema peste suina a Desulo, mi fanno una statua e mi faccio eleggere consigliere regionale”. (red)
(admaioramedia.it)