Non si placa la polemica per l’avviso di garanzia al sindaco di Desulo, Gigi Littarru, che non avrebbe eseguito alcuni atti di ufficio obbligatori nel suo ruolo istituzionale, come quello di abbattere capi infetti nella lotta contro la peste suina. Il Primo cittadino desulese, intanto, in questi giorni ha fatto esercizio di buon senso nel suo profilo Facebook e sotto il titolo “Le cose che ho imparato oggi” ha elencato alcuni aspetti della vicenda che lo vede protagonista: “La solidarietà, quella vera, fa bene all’anima, al corpo e al cuore. Grazie. Nella nostra amata Sardegna, non c’è continuità territoriale. Non c’è continuità tra l’isola e il continente, non c’è continuità tra Cagliari e l’interno e sopratutto non c’è continuità tra la politica regionale e i sindaci. Nella Regione Sarda, quell’insieme di palazzi, dove regna lo spreco, i veri signori del potere non sono gli assessori, sono i superdirigenti strapagati che dettano la linea politica, amministrativa e decisionale per tutto il territorio. Sarei curioso di conoscere lo stipendio dei burosauri, per paragonare il lavoro dei nostri dipendenti comunali e le loro prebende. Non sono né un eroe né un kamikaze, ma una persona come tante altre. La paura è umana, ma combattetela con il coraggio” e poi, citando Paolo Borsellino, il magistrato siciliano ucciso dalla mafia, insieme ai cinque poliziotti della sua scorta, “a fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato”.
Dopo la solidarietà di alcuni amministratori comunali e l’intervento di Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, è arrivata la visita di Mauro Pili, che ieri sera ha incontrato Littarru nella sede del Municipio di Desulo: “Quando la Regione denuncia un sindaco vuol dire che siamo alla barbarie istituzionale. Una Regione che anziché ricucire strappa i rapporti sociali – ha detto il Deputato di Unidos – La Regione pugnala i sindaci alle spalle. Non solo li ha lasciati soli ma adesso li espone anche al calvario giudiziario. L’ennesima dimostrazione di una Regione inadeguata e vigliacca che non solo non fa quanto gli è dovuto ma arriva persino a segnalare i Sindaci alla Procura per presunte inadempienze. Il gesto subdolo del Presidente della regione di chiedere al Sindaco di Desulo un’ordinanza di abbattimento di suini nelle campagne del paese è nel contempo un atto vigliacco, considerate le tensioni che da mesi si registrano nel territorio, e istituzionalmente gravissimo. Non solo quell’atto non doveva e non poteva essere richiesto al Sindaco ma la Regione aveva una responsabilità precisa per eseguire direttamente sia le formalità che l’eventuale abbattimento. Il Sindaco è stato usato come scudo umano per l’incapacità della Regione di predisporre un piano condiviso e capace di ricucire il tessuto sociale legato al fenomeno dell’allevamento incontrollato di suini. Un processo che andava affrontato con il dialogo e non con le ruspe”.
“Da Desulo a Villagrande, passando per Urzulei e Fonni – ha aggiunto Pili – esiste un patrimonio suinicolo di primaria importanza per il quale occorre buon senso e senso di responsabilità per salvaguardare una filiera alimentare di grande valore e di livello straordinariamente superiore nel mediterraneo. Agire senza una strategia chiara che consenta di valorizzare questo patrimonio significa non solo non affrontare il problema della peste suina africana ma si corre anche il rischio di peggiorarlo. La filiera suinicola di montagna deve poter diventare un’opportunità se solo si incrementassero controlli e gestione. Le stesse terre comunali devono essere regolamentate in modo tale da rendere verificabile in ogni singolo processo l’allevamento di suini, sia per quanto riguarda gli affidamenti e la loro delimitazione fisica tale da impedire contatti e assumendosi ognuno la propria responsabilità. L’economia agropastorale va gestita con senso di responsabilità da parte degli allevatori, prima di tutto, e dal buon senso delle istituzioni e degli operatori. Le azioni militari sono deleterie così come le irresponsabili azioni della regione tese a punire i Sindaci”. (red)
(admaioramedia.it)
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Susanna Dessì
Scusate ma esiste il presidente della Regione Sardegna? Mi sa che bisogna andare a “chi l’ha visto”!!!
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