Oramai da diversi mesi va in onda un sceneggiata che vede come protagonisti da una parte i dipendenti richiedenti nulla osta per mobilità extra-regionale e dall’altra la Assl di Olbia, che non vuole rilasciare i tanto attesi nulla osta. Dopo diverse richieste protocollate, seguite da dinieghi, si è arrivati, con accordo del 6 giugno tra l’Assessorato regionale della Sanità e le Organizzazioni sindacali, alla probabile concessione del nulla osta seguita però da diversi cavilli burocratici che tutt’oggi non permettono di consegnare i nulla osta per accedere alle mobilità extra-regionali delle quali risultano vincitori alcuni dipendenti.
Le Aziende che dovrebbero ‘ricevere’ i lavoratori interessati dalla mobilità hanno sollecitato per poter avere almeno una data in cui avverrà il trasferimento, ma la Assl di Olbia ancora non è in grado di poter definire la probabile data poiché non è stato ancora ultimato il dimensionamento del personale e non vi è ancora un atto aziendale. Motivazioni non accettabili, poiché la Regione sostiene che si debba “demandare le valutazioni in merito all’eventuale conferimento di incarichi a tempo determinato, nonché le assunzioni a tempo determinato per la sostituzione di personale assente a vario titolo alle Aziende del Servizio sanitario regionale, nel rispetto della vigente normativa in materia” (Delibera 11/16 del 28.2.2017). In sostanza, la Regione ha dato la possibilità alle Assl di valutare e decidere di sostituire il personale che cessa il contratto a vario titolo con personale a tempo determinato. Parliamo di mobilità extra-regionale, alla quale i richiedenti nulla osta risultano vincitori e che le stesse mobilità sono praticamente a costo zero per la Regione.
Cosa ci sarà da aspettare? Forse che le Assl di destinazione dicano che non possono più aspettare così che la Assl di Olbia a questo punto esca incolpevole dalla decadenza della mobilità? Altra scusante della Assl di Olbia è che non vi è personale che risponda al telegramma del tempo determinato e che quindi è difficile rimpiazzare il personale ceduto: teoria infondata dato che per alcune professioni (Cps Infermieri, per esempio) vi sono davvero molte graduatorie aperte dalle quali attingere personale a tempo determinato con più di 200 infermieri per graduatoria. Non hanno neanche provato e non vogliono rilasciare i nulla osta. Stessa situazione nella Assl di Cagliari e di Carbonia: dopo sette mesi dalla costituzione dell’Azienda unica regionale si è ancora nel caos più completo per quanto riguarda il settore amministrativo. Pare che ogni area socio sanitaria vada per conto proprio e non vengono rispettati né le circolari Ats né gli accordi sindacali firmati in Regione. Chiediamo che l’Assessore e il Direttore dell’Ats intervengano perché siano revocati i provvedimenti di diniego e concessi i necessari nulla osta a tutti i richiedenti.
Mariangela Campus, Vito Langiu e Luciano Sitzia – Segretari territoriali Fsi-Usae Sassari, Olbia e Cagliari
(admaioramedia.it)