Dopo mille peripezie è arrivata la sentenza: Stefano Delunas, sindaco di Quartu, è orfano. Il suo ex partito, il Pd, ha deciso di confermarne l’espulsione. Adesso cosa farà Stefano? Quale partito lo accoglierà nelle proprie file mettendo fine (forse) alle sue angosce? Chi lo sa. Per il momento dobbiamo aspettare, d’altra parte Quartu non pare sia una città da governare, ma un teatrino politico capace di produrre unicamente battibecchi degni di una fiction di Canale 5. Rassegniamoci Quartu è destinata all’oblio.
La terza città della Sardegna ha parecchi primati: dalle strade in stile Nord Africa all’assenza completa di politiche per lo sviluppo; non si parla di riduzione di tasse, non si parla di litorale, non si sente nessuno discutere di sviluppo turistico e nemmeno qualcosa su sicurezza e politiche sociali. In teoria, sicuramente in campagna elettorale, si è sempre parlato di Quartu come una città su cui investire, una città importantissima nell’hinterland cagliaritano, una città bellissima che offre parchi e spiagge da valorizzare. Le buone intenzioni non si riescono più a contare, come le puntate di “Beautiful”, eppure questo Sindaco pro tempore non sembra preoccuparsene, e nemmeno la sua nuova maggioranza, un mostro a tre teste, come quello del celebre Harry Potter, capace solo di produrre numerose dichiarazioni, inutili botte e risposte e un imbarazzante vuoto amministrativo, senza dimenticare la raccolta delle crocchette per i gatti.
Una cosa pare certa, il Pd esce sconfitto dalle ultime elezioni amministrative in Sardegna: l’unica città a cui aveva strappato coi denti una flebile vittoria, gli è miseramente scivolata dalle mani e, con incredulità, si sono ritrovati all’opposizione del suo stesso Sindaco. A Sassari le cose non vanno meglio e la Giunta regionale targata Pigliaru non sta certamente brillando per le grandi conquiste politiche, basta leggere le notizie sulla continuità territoriale, sulla zona franca completamene abbandonata e la riforma degli enti locali morta sul nascere.
Adesso che ci penso mi viene in mente il docudrama di Al Pacino su Riccardo III, ripreso da Shakespeare: “Un cavallo! Il mio Regno per un cavallo!”. In quell’epilogo, Re Riccardo venne disarcionato e, per non accettare la realtà che aveva perso la battaglia, urlò che avrebbe regalato il suo regno a chiunque in quel momento gli avesse portato un cavallo su cui scappare. In questo caso abbiamo un Sindaco che vuole rimanere a tutti i costi attaccato alla sua poltrona, per nulla al mondo lo lascerebbe, è disposto anche a fare accordi con chi ha criticato memorabilmente. In questo caso il cavallo è arrivato ma la poltrona cerca sempre di tenersela stretta.
Marco Selis – Quartu Sant’Elena
(admaioramedia.it)
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