Nei giorni scorsi, la preside Limbania Rombi, invocando il “rispetto verso gli alunni che professano confessioni differenti” (appena una decina), aveva impedito al parroco di Decimoputzu di portare la benedizione di Pasqua alla scuola “Gramsci”.
Sopita la polemica, Don Gian Marco Casti, in questi giorni a Lourdes per accompagnare un gruppo di pellegrini, ha voluto spiegare la sua posizione: «Non ho niente contro la preside. Non ho voluto io questa polemica. Voglio esprimere un concetto di laicità molto più positivo rispetto a quello oscurantista che stanno cercando di imporre in Italia e non solo. Penso che la laicità debba essere quella mentalità aperta a tutto ciò che in ogni pensiero, in ogni cultura e in ogni religione possa contribuire alla difesa e alla valorizzazione della dignità dell'uomo e di una pacifica convivenza civile. Il riferimento è a ciò che è capitato a Papa Benedetto costretto a rinunciare ad un invito ricevuto dalla Università La Sapienza di Roma per l'opposizione di alcuni che ne difendevano la laicità. Penso che non ci sia niente di più importante nella storia del pensiero umano capace di dare valore all'uomo e favorirne la convivenza civile che la fede nel Dio, Signore del Cielo e della terra, che ama l'uomo fino a farsi suo servo umiliandosi per lui con la incarnazione e la morte in croce. Dobbiamo cercare di promuovere laicità purificata da pregiudizi ideologici e capace di dialogare, ragionare e approfondire obiettivamente le varie differenti posizioni. Pace e bene!» (red)
(admaioramedia.it)