Un risultato marginale per il messaggio inequivocabile dell’elettorato cagliaritano: le elezioni suppletive per la Camera dei deputati nel collegio di Cagliari si sono concluse con l’affermazione del candidato progressista Andrea Frailis, apprezzato giornalista e volto storico dell’emittente regionale Videolina.
Un successo che ha il sapore amarissimo del karakiri per il Movimento Cinquestelle isolano, capace nel breve volgere di pochissimi mesi di passare dalle stelle dell’elezione a furor di popolo del campione di vela Andrea Mura a un balletto di polemiche, accuse e minacce di espulsione fino alle dimissioni e infine a questa sconfitta che ha il sapore della disfatta. Una debacle che investe in modo inaspettato anche, o forse soprattutto, lo schieramento di centrodestra, con la candidata di Forza Italia, Daniela Noli, punita forse dagli elettori per la mancanza di trasparenza sulla linea politica parlamentare, tutt’altro che risoluta tra l’appoggio al Governo gialloverde o una ferma opposizione, in linea con il movimento di appartenenza.
Ma il vero dato saliente di questa tornata elettorale è senza dubbio alcuno quello di un’affluenza mai così negativa della storia della Sardegna e forse di tutta l’Italia democratica, con un pessimo dato del 15,5% di votanti, pari a 38mila voti utili su un totale di 251mila aventi diritto. Un astensionismo di proporzioni madornali che sa tanto di ribellione civile contro un corpo politico percepito come distante anni luce dai problemi di un’Isola mai come oggi lasciata sola a se stessa. Una Sardegna stanca dei leader nazionali sempre pronti alla mobilitazione in campagna elettorale e poi distratti, sordi o assenti al momento del confronto, del sostegno e del governo concreto dei tanti problemi dell’Isola.
Accantonati gli slogan e le pretestuose polemiche di parte è evidente a tutti quanto questo segnale lanciato dal corpo elettorale vada interpretato come molto di più di un semplice campanello d’allarme: si tratta di un vero urlo di protesta, di un chiaro segnale di disaffezione, di una pazienza che si è ormai esaurita e di un credito popolare concesso alla politica che non ammette dilazioni e non concede sconti o scuse di sorta. Un clima di sfiducia generale che si manifesta a poco più di un mese dalle prossime elezioni regionali e che lascia intravedere alle porte il pericolo serissimo di una grave crisi di legittimazione a danno delle istituzioni regionali in pectore, che al contrario avranno quanto mai necessità di circondarsi del massimo consenso. Un consenso che è quanto mai fondamentale nell’epoca delle trattative continue e dei tavoli permanenti con l’Unione europea e il Governo nazionale in tema di trasporti e continuità territoriale, sanità, lavoro e impresa, dove spesso a fare la differenza sono proprio i rappresentanti di istituzioni forti e autorevoli. In attesa dei prossimi sviluppi, all’onorevole Frailis vanno gli auguri sinceri di chi ha a cuore l’interesse dei sardi.
Nicola Silenti
(admaioramedia.it)