Da Olbia, una grande lezione di dignità e sardità (Mario Altana)

Sono nell'aula delle udienze civili, come al solito affollata e chiassosa. Sono al primo banco. A pochi metri dal Giudice.

Un uomo piccolo, leggermente curvo su se stesso, avrà all'incirca 70/80 anni, si aggira fra i banchi, confuso e disorientato. Incrocia il mio sguardo e si avvicina. "Lei è l' avvocato Altana, vero?"."Sì signore!", gli rispondo, "Posso esserle utile?".

Lui si accovaccia dall'altra parte del banco, prima che io possa alzarmi, e mi dice: "Sono arrivato ora dal Canada, e non venivo in Sardegna da 50 anni. Ho delle proprietà intestate a mio nome e vorrei regolarizzarle". Gli rispondo: "Capisco, vista la sua assenza, immagino vorrà giustamente verificare lo stato dei suoi beni, ed eventualmente liberarli da chi indebitamente li occupa". E lui: "No. Voglio sapere i nomi di chi li occupa, oppure il nome dei confinanti dei miei terreni. Glieli voglio intestare a mie spese".

Vista la mia sorpresa, mi spiega: "Non sono sposato e non ho figli, ed in Canada ho un grande patrimonio. A causa dell'assenza di eredi, alla mia morte, andrà tutto allo Stato. Almeno qui in Italia, in Sardegna, potrò lasciare i miei beni a chi se ne occupato, e conoscerò chi ne diventerà il proprietario. E, magari, riceverò anche un grazie".

Rimango molto colpito dalle sue parole, ma mentre facciamo le scale per andare a prendere un caffè, non resisto a fargli una domanda personale: "Mi scusi, ma Lei ha fatto tante ore di volo per venire in Sardegna, solo per questa operazione?". E lui: "No. Anche per morirci".

Mario Altana – Olbia

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