Pur non avendo ancora ufficializzato la candidatura e il suo votarsi al ‘martirio’ per una parte politica che in questi anni ha dimostrato di essere più vicina al capitale e alla finanza in genere che al popolo, il sindaco Zedda ha iniziato a comportarsi come tale.
Da candidato in pectore ha iniziato a scoprire targhe, l’ultima è quella di Pier Paolo Pasolini, e a proferire parola su tutto, dai migranti con degli azzardati parallelismi, utilizzando, anche, il sito del Comune di Cagliari per invitare a votare per i “Luoghi del cuore della Sardegna da votare per conservarli e proteggerli“, non della Città o, al più, della Città Metropolitana, ma dell’intera Isola. Sarà stato colpito da generosità regionale o, peggio ancora, sarà stato un caso. A pensar male si fa peccato, come diceva Andreotti, ma il più delle volte si azzecca.
Il Sindaco è chiaramente proiettato verso la competizione regionale, evidentemente non ha potuto dire di no alla nuova (già vecchia) coalizione di centro sinistra, che vede in lui l’unica speranza per sopravvivere e, magari, per demerito degli avversari, strappare la vittoria al fotofinish. Il voto disgiunto ha già premiato Zedda per ben due volte e, come dice il detto, non c’è due senza tre. Su questo ripongono le loro speranze i sostenitori della sua candidatura, ma sarà necessario dare un segnale di discontinuità.
Il sindaco Zedda, rappresentante di questo nascente movimento progressista, non potrà tollerare nel proprio schieramento la presenza di coloro che sino ad oggi hanno garantito il sostegno, e la sopravvivenza, alla peggiore Giunta regionale della storia sarda. Quindi, la prima cosa che dovrà chiarire è il tema candidature: avranno ancora spazio gli uscenti? Se sì, come potrà giustificare tale scelta? Troverà una motivazione credibile o punta sulla memoria corta dei fedelissimi del centrosinistra? E soprattutto, riuscirà a far dimenticare ai Cagliaritani le vessazioni a cui li ha sottoposti e i tanti aspetti negativi di una gestione superficiale e mediocre? Pedonalizzazioni senza senso, devastanti in certi casi per l’economia delle zone interessate e per la vita stessa dei cittadini, residenti e no; un servizio igiene urbana preistorico, il cittadino ridotto allo status di suddito, degrado e abbandono… giusto per citarne qualcuno. Certamente, il Sindaco candidato punterà sul fatto che i principali avversari sono ancora alla ricerca del loro candidato e, per quanto riguarda il centrodestra, anche della definizione della coalizione. Se sbagliano la scelta, sia il centrodestra che i pentastellati rischiano di soccombere per via della ‘politica de su connottu’, con la complicità del voto disgiunto nel segreto dell’urna.
Ci si augura che, all’interno del centrodestra, sia finita la lotta fratricida e che si possa arrivare alle elezioni con una coalizione compatta intorno al candidato per dare nuova speranza ad un’isola, e a una città, maltrattata dal centrosinistra. E che con le sue scelte il centrodestra non favorisca la rinascita di una coalizione di centrosinistra già bocciata dalla storia di questi ultimi anni di governo. Questa deve essere la missione del centrodestra: liberare Cagliari e la Sardegna da chi antepone qualsiasi altro interesse al benessere dei Sardi.
Pierluigi Mannino – Consigliere comunale di Cagliari
(admaioramedia.it)
One Comment
Salvatore Cuboni
Io ho sempre interpretato il ruolo di Amministratore, come umile servitore dei cittadini e mai pensato che per amministrare bene, devi essere ben retribuito. Con questo spirito, i candidati al Governo della Regione, dovrebbero competere. Se gli”stipendi” fossero di 3/4mila€, non assisteremo all’assalto della diligenza ed a spettacoli penosi.