Chissà se la dirigente scolastica della scuola di San Donato di Sassari avrà letto le commedie di De Filippo, di certo una potrebbe fare al suo caso, "Natale in casa Cupiello", con il ritmato mantra del protagonista, Luca. "A me me piace o' Presepio", ripeteva ai componenti della sua famiglia che lo accusava di essere fuori dal tempo nel voler fare a tutti i costi il Presepe ritenuto dai parenti oggetto anacronistico. Erano gli Anni Trenta del secolo scorso, e quella che viene annoverata tra le più belle tragicommedie del grande Eduardo appare di una attualità disarmante.
A Sassari non c'è un Presepio conteso, ma una visita pastorale legata al precetto Natalizio e la solerte dichiarazione di una dirigente che dovrebbe imparare a conoscere meglio i segni universali della pace. Parla di scuola multietnica ;e non comprende che condividere usi e costumi, ;e perchè no, spiritualità appartenenti ad altri puó solo accrescere il bagaglio culturale degli studenti, che non è fatto di solo studio delle tabelline o limitato al nozionismo storico, ma dalla condivisione delle tradizioni, che sono la vera essenza dell'appartenenza ad una comunità. Niente di meno anacronistico dunque. Gentile signora Dirigente, legga, si documenti e dica a tutti che si è trattato di una "gobbura", i Sassaresi la comprenderanno meglio, e anche tutti i Sardi.
Biancamaria Balata
(admaioramedia.it)
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