Una recente indagine della Confartigianato Sardegna, basata su dati Istat e Unioncamere di fine 2015, ha analizzato l’esposizione alla contraffazione nell’isola: su 7.997 imprese manifatturiere sarde, sono 908 (11,4%) quelle che subiscono danni dalle cosiddette ‘imitazioni’. Il settore più colpito, oltre a quello dei cosmetici, dei gioielli e degli occhiali, è quello riguardante l’area moda, con le imprese dell’abbigliamento che vedono quotidianamente compromessa la propria esistenza. Con una media nazionale che si attesta intorno ai 19,8%, nella classifica che comprende tutte le regioni stilata dall’Associazione, la nostra Isola si piazza al 14esimo posto, mentre il primato negativo spetta alla Toscana con il 42, 9% delle imprese ‘sotto attacco’. All’ultimo posto la Sicilia con solo l’8,4% delle imprese interessate. A livello provinciale, i dati registrati in Sardegna sono al disotto della media nazionale. Il più alto indice di artigianato manifatturiero sotto minaccia di concorrenza sleale viene rilevato a Cagliari con il 12,4%, seguito da Sassari con l’11,4%, Nuoro con il 10,7% e Oristano con solo l’8,3%.
“Un esercito di falsi che invade i mercati e minaccia seriamente la tenuta economica delle micro e piccole imprese – afferma la presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – Prodotti venduti a basso prezzo, ma assolutamente inaccettabili dal punto di vista qualitativo e senza garanzie di sicurezza per il consumatore. Un inganno che lede l’acquirente e intacca i fatturati delle imprese. In Sardegna, dal 2008 al 2015, sono stati circa 28 i milioni di euro di merce falsa sequestrata”.
Infatti, le operazioni effettuate per la confisca dei prodotti sono state circa 3.000, con 1milione 700mila pezzi sequestrati. A livello nazionale, in un anno, sono stati sequestrati 23.122.367 articoli di abbigliamento e accessori, calzature e occhiali e, nel solo comparto moda, calzature, gioielleria e orologi, borse e valigie, la contraffazione determina minori vendite per le imprese italiane regolari pari a 9.888 milioni di euro e una perdita di 88 mila posti di lavoro. La contraffazione avviene anche online: infatti in soli quattro anni è triplicata la quota di sequestri nell’Unione europea relativi a merci trasportate con corriere espresso e posta, passando dal 5,7% del 2010 al 16,3% del 2014.
“La contraffazione, l’abusivismo, il lavoro nero – ha concluso Folchetti – sono tante facce di ‘una filiera’ che colpisce l’economia, i consumatori e mina alle radici il ‘made in Italy’ e il ‘made in Sardegna. Intendiamo continuare in questa battaglia per la legalità perché vogliamo contrastare con ogni mezzo il fenomeno della contraffazione, collaborando con le Forze dell’Ordine, sensibilizzando consumatori e opinione pubblica”.
Per contrastare le attività in nero, l’Associazione ha dato il via a ‘Tutelami’, un’azione di sensibilizzazione verso la pubblica opinione e di denuncia contro chi opera abusivamente. Infatti, dopo un confronto con gli organi competenti, anche in attuazione del protocollo d’intesa sottoscritto a settembre con la Prefettura, Confartigianato ha istituito la mail tutelami@confartigianato-imprese.com per consentire la segnalazione, in forma anonima e protetta, di tutte quelle ‘attività irregolari’ che danneggiano il tessuto imprenditoriale e, in casi sempre più crescenti, anche la salute delle persone.
Roberto Melis
(admaioramedia)