Con la delibera 163 del 25 febbraio 2019, la Asl unica della Sardegna (Ats) ha recepito la delibera della Giunta regionale (n. 51/21 del 16 ottobre 2018) contenente le Linee guida per la “Riorganizzazione delle rete regionale di chirurgia generale”.
L’attività chirurgica, si legge nel documento, è articolata in diverse tipologie: chirurgia d’urgenza, chirurgia oncologica, chirurgia a ciclo breve (da più di un giorno a meno di quattro di ricovero), week-surgery, chirurgia in day surgery e chirurgia ambulatoriale. Proseguendo la lettura, al punto 3.5, viene descritta l’attività chirurgica prevista nell’Ospedale San Marcellino: “Chirurgia programmata secondo modelli organizzativi che consentono di trattare la patologia benigna su pazienti con classe di rischio bassa e media e con indicazione agli interventi chirurgici programmati di bassa complessità“. Andando più nel dettaglio, si legge che questa “chirurgia programmata” si riferisce esclusivamente ad un’attività chirurgica di parete e proctologica.
Una piccola riflessione: che fine ha fatto l’emergenza urgenza? Dal punto di vista organizzativo la nostra struttura è integrata con il Dea di riferimento, dunque questo documento decreta la chiusura definitiva del servizio della chirurgia d’urgenza nel San Marcellino. Non gestendo più i codici gialli e rossi, quale sarà il futuro del nostro Pronto soccorso e dei servizi sanitari ad esso collegati, visto che dobbiamo fare riferimento agli ospedali metropolitani? I tempi di percorrenza per raggiungere il Dea di riferimento e il bacino d’urgenza del territorio (come sottolineato più volte, non può essere solo quantificato in base alle residenze, ma ai flussi turistici che il territorio catalizza e non solo nel periodo estivo) sono stati presi in considerazione?
Un ultimo colpo di coda della contestatissima riforma ospedaliera. Possiamo sottolineare la nostra contrarietà alla delibera e in qualche modo bloccarla?
Massimiliano Nibbio
(sardegna.admaioramedia.it) (in collaborazione con ilsarrabus.news)
One Comment
Alessandro Pisu
Codici rossi e gialli a Muravera? Neanche alla peggiore delle suocere! La chirurgia garantisce sicurezza a pazienti e chirurghi solo in condizioni di volumi di attività congrui, volumi che certamente non possono essere garantiti al San Marcellino. Il periodo di percorrenza fino ai reparti di chirurgia d’urgenza del capoluogo è compatibile con le patologie tempo dipendenti, quelle per cui non lo sarebbe non potrebbero essere certamente trattate lì