Regno di Sardegna poi d’Italia: siamo i padri della Patria. Poi la Repubblica. E siamo stato presenti in forze. Poi l’Autonomia. E ci siano fregati. Parola magica, che vuole dire tutto e l’esatto contrario, ci siamo incamminati su una lunga via che porta alla povertà.
Lo Stato, quello centrale, ci dà quattro soldi e ci dice: arrangiatevi. E noi annaspiamo, in un deserto o in un mare profondo, senza sapere dove andare; anche perché, da troppi anni a questa parte, chi promette di guidarci ha poche idee e terribilmente confuse. Così ci si appella sempre all’autonomia, alla sovranità, all’indipendenza. Ma con quali soldi. La Grecia, al nostro confronto, è un vero Paradiso.
I Trasporti, grazie ad assessori buoni per tutte le stagioni, non funzionano e costano assai. Se hai i soldi, voli col tuo aereo, altrimenti ti metti le ali di Icaro o cominci a nuotare, per arrivare di la dal mare. Strade, ferrovie e collegamenti automobilistici pubblici sono degni del Far West. O degli stati italiani prima dell’Unità. Lasciamo perdere la Sanità, la Scuola, la Giustizia, la Sicurezza e l’Ordine pubblico, tutti compiti di uno Stato moderno, che fanno buchi da tutte le parti e sono indegni di un Paese poco poco civile. Sono diritti naturali di ogni cittadino avere quanto di meglio è possibile in tutti questi campi. Ma noi, siccome vogliamo essere autonomi, senza avere i necessari soldi, contestiamo i governi centrali e chiediamo sempre maggiore autonomia. Ma per fare cosa?
Lo Stato deve spogliarsi di troppe inefficienze a dare a tutti i cittadini, tutti, dai sardi ai veneti ed ai lombardi, gli stessi diritti, gli stessi doveri, gli stessi servizi. E, semplificando la sua struttura per ridurre gli sprechi e le inefficienze, cancelli dalla Costituzione le Regioni (inutili, costose, corrotte e burocratizzate al massimo) e ridia valore al merito, all’efficienza, alle libertà individuali.
Cochise
(admaioramedia.it)
2 Comments
Romano
Cochise ha ragione. Le Regioni sono state la disgrazia per l'Italia, un altro stipendificio che ha portato le spese dello Stato al massimo, senza nessun vantaggio per i cittadini, salvo queli legati ai sindacati, quelli che sono stati eletti ad occupare delle poltrone inutili, quelli che non avrebbero saputo che fare altrimenti.
La Malfa padre, allora, disse che con l'avvento delle Regioni, nonostante le opposizioni di Malagodi e dei liberali, si sarebbero automaticamente abolite le provincie! Infatti, abbiamo visto com'è andata: nemmeno con un referendum popolare siamo riusciti ad eliminare le provincie moltiplicate come i pani ed i pesci.
Ma se aboliamo i politici azzeccarbugli regionali, quelli nazionali ed europei, riuscirebbero a tutelare la nostra Regione, nata come Regno-Stato? Allora non sarebbe possibile diventare anche noi uno dei Paesi Europei con, in più, la Zona Francaintegrale, considerato che siamo gli unici ad avere 450 kmq di mare intorno?
Ma non vedete che ogni giorno un politico, un sindacato, un movimento, si alza proponendo formule varie, parlando di zone, di porti, di free zone, con diverse autonomie fiscali, in una baraonda di idee confuse e litigiose, come litigiosi sono i vari partiti e movimenti sardisti, le varie anime del PD, per non tacere delle destre? Chi riuscirà a mettere un pò d'ordine e darci un disegno realizzabile per un futuro della Sardegna di vera ripresa?
Luisa Saiu
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