Appartengo ad una ‘nazione’ di non ricchi, ho sacrosanto rispetto per il denaro pubblico, ‘di tutti’, il mio poco lo dilapido come voglio. Difendo, in modo maniacale, i diritti (e doveri) collettivi ed individuali. Sono convinto che le libertà individuali ed il loro assoluto rispetto siano la base su cui poggiano le democrazie. Sono, purtroppo, convinto che il sistema nel quale viviamo non sia compiutamente democratico, men che meno liberale.
Senza dubbio, da una ventina di anni abbondanti, da quando ‘Mani pulite’ (ma interessi politici sporchi) ha decapitato una classe dirigente ‘corrotta’, ma anche partiti ‘seri ed onesti’, che avevano storia e cultura di tutto rispetto, il consenso è stato organizzato da gruppi guidati da un leader (o padrone) assoluto, che ha imposto la sua volontà, abolendo il sano confronto (anche aspro e polemico) che aveva caratterizzato la storia politica precedente. I partiti (…un eufemismo) sono diventati liquidi, leggeri, di plastica; il potere reale è finito nelle mani di pochi che lo hanno usato con grande spregiudicatezza. Ed ora il leader di turno cerca di ridurre, al minimo, il nostro diritto di scegliere da chi e con quali programmi vogliamo essere amministrati. Tutto in nome della ‘trasparenza e del risparmio’. Parole al vento, perché le decisioni le prendono in due o tre ed il risparmio… I grandi tecnici chiamati a ‘razionalizzare la spesa pubblica’ sono scappati a gambe levate. Il debito nazionale è mostruoso, secondo in Europa solo alla Grecia, e continua a crescere velocemente.
E per la razionalizzazione della spesa “si tagli, rapidamente”. Così i nostri diritti, le nostre libertà sono ulteriormente calpestati. La sanità in Sardegna costa oltre la metà del bilancio? Bene, tagliamo gli ospedali piccoli, così il malato di Villaputzu, quando arriva al Brotzu di Cagliari è già morto. Accorpiamo le competenze, così i grandi tecnici chiamati a gestire le risorse idriche isolane, ai quali viene corrisposto mensilmente il premio di grande e provata professionalità, fanno scaricare a mare milioni di metri cubi d’acqua e se non piove, anche se questi governi sono ladri ed incapaci, siamo in piena siccità. Togliamo alle compagnie di trasporto ‘a basso costo’ (che, se sbagli data, ti pelano come le altre) i contributi necessari a tenerle sulle rotte sarde, così (grazie al monopolio Tirrenia, che incassa dallo Stato una montagna di soldi ogni anno e fa il bello e cattivo tempo sulle rotte marittime), siamo veramente un’isola circondata da un mare invalicabile. Razionalizziamo gli enti pubblici, ed abolite le province nascono città metropolitane, città semimetropolitane. sub province, comuni in rete, unioni dei comuni, consorzi delle unioni, associazione dei villaggi, accordi di quartiere, paesi autonomi e centri sovranazionali, definirlo un caos è poco.
Però il risparmio è assicurato perché sindaci e consiglieri sono pochi, alcuni scelti dagli elettori, gli altri dagli eletti (forse familiari, amici o amici degli amici). In sostanza, fanno, disfano, modificano e riformano senza un generale disegno, compiuto e razionale. Con la scusa di risparmiare, di ridurre la spesa, ci tolgono la possibilità di scegliere, la libertà di decidere, il diritto alla salute, ad una istruzione adeguata ai tempi, alla possibilità di muoverci, viaggiare, spedire i nostri prodotti o ricevere le merci che ci servono in tempi bevi ed a costi contenuti. Sono figlio di una nazione di non ricchi, ma sino a qualche tempo fa avevano diritti, doveri e dignità, non ci è rimasto più nulla.
Cochise
(admaioramedia.it)
8 Comments
Romano
Caro Cochise, ancora una volta hai centrato il bersaglio.
Condivido in tutto questa tua amara analisi, che qualcuno potrebbe definirla populista, ma io dico che se lo è, sia benedetta, perchè è la voce del cittadino, di colui che ancora mantiene in vita questo scassatissimo Paese e, soprattutto, questa classe politica di nullafacenti ma, soprattutto, di incapaci e di mascalzoni che pensano solo ai propri interessi e dei loro amici. Oltre alla truffa della soppressione delle province, sostituite da non si sa bene che, abbiamo solo un aumento di strutture, di parassiti e di ladri. Anche la finta soppressione del Senato è un'alra di quelle truffe al popolo organizzata da poltici o, meglio, da pochi azzeccagarbugli che ci stanno prendendo in giro un'altra volta. Innanzi tutto i futuri senatori, hanno pensato di adeguare le loro indennità ai loro pari della Camera, e potranno avere due assistenti cadauno, logicamente pagati da noi. Ecco l'altra truffa che ci stanno preparando i nostri governanti. Se invece di fare tutte queste manfrine, avessero proceduto ad un taglio netto del 50% di deputati e senatori, tutti elettivi, avremmo risolto la questione in pochi mesi, invece di staaci a scassare i maroni con le solite manfrine. Ci vorrà una rivoluzione sul tipo di quella francese, per poter cambiare le cose?
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