COCHISE, Grazie ai fondi del Piano di sviluppo rurale, nei campi si può andare in pullman…

29 Gennaio 2016

Tronfi e baldanzosi hanno annunciato: “Abbiamo speso quasi tutti i fondi comunitari del Piano di sviluppo 2007-13. Siamo stati molto bravi e non restituiremo che pochi spiccioli”. Bugiardi. Al loro confronto Pinocchio, il Gatto e la Volpe sono bambini innocenti che non sanno parlare e dire bugie. Questi autorevoli esponenti della Giunta regionale (secondo gli ‘analisti’ la peggiore della storia autonomistica) non sono attendibili neanche quando ti salutano con un ‘buongiorno’.

Gli istituti specializzati, i giornali più attenti all’uso dei fondi comunitari (il Sole 24 ore) denunciano che la Regione restituirà a Bruxelles non meno di 25 milioni di euro e pongono la Sardegna al terzultimo posto tra le regioni italiane per l’utilizzo dei finanziamenti Ue. Numeri, reali e non truccati, non sono stati comunicati dalla Giunta e nei siti ufficiali tutto è, quantomeno, nebuloso. Eppure, il Piano di sviluppo rurale andava dal 2007 al 2013 e ‘permetteva’ di spendere i molti milioni ricevuti entro il 2015. Un governo serio, un apparato burocratico appena decente ce l’avrebbe fatta tranquillamente, intervenendo a favore del settore agricolo, ma anche in altri comparti ‘strategici’ per lo sviluppo economico e sociale dell’Isola.

Ma per fare questo ci vogliono idee, cultura, anche politica, che questa Giunta regionale non ha. Per evitare l’ennesima brutta figura, Pigliaru ed i suoi hanno fatto il gioco dei quattro cantoni, spostando da una parte all’altra del bilancio, utilizzando i capitoli più disparati, le somme disponibili. Negli ultimi mesi, l’Assessorato dell’Agricoltura, titolare della maggior parte dei fondi comunitari, ‘supportato’ da quello del Bilancio e Programmazione economica, ha ‘distribuito’ molti milioni ai Coldiretti, gli altri zitti a guardare; ha comprato un’ottantina di pullman, per favorire i rapporti tra paesetti che distano qualche centinaio di metri (metri, non chilometri); ha finanziato studi e convegni di grande importanza, assolutamente ignorati dai diretti interessati, che non ne sapevano niente. Senza idee, senza una strategia, senza una visione realistica dei problemi e del futuro, hanno sprecato quei fondi che non erano riusciti a spendere per la loro assoluta insipienza, impreparazione culturale ed incapacità politica. Come anche altre Giunte, più o meno dello stesso colore, hanno gettato al vento preziose risorse comunitarie. E se ne vantano.