Il presidente Pigliaru ed i suoi continuano a fare danni, in tutti i settori; in particolare, si sono accaniti contro le associazioni, i gruppi, le organizzazioni che forniscono servizi, consulenze e prestazioni di vario genere all’Amministrazione regionale.
Nell’occhio del ciclone l’Aias, l’Associazione italiana di assistenza agli spastici, che da oltre quarant’anni assiste i pazienti sardi, con grande professionalità ed abnegazione. Attualmente nei 46 centri Aias operano quasi 1.300 dipendenti, che seguono oltre 3.800 pazienti, anche gravissimi, con molta cura e particolare umanità, tanto che si sono creati rapporti strettissimi tra assistenti ed assistiti, ormai ‘tutti di famiglia’. Rapporti che alla fine dell’anno sono destinati a ‘saltare’, perché la Giunta regionale ha deciso di revocare la concessione del servizio di assistenza all’Aias, i cui dipendenti devono ricevere molti stipendi arretrati ed il Consiglio regionale, tempo fa, ha approvato un ordine del giorno con il quale impegna l’Esecutivo a revocare qualunque ‘concessione’ stipulata con società o organismi non in regola con i propri dipendenti. Una ‘raccomandazione’ giusta e comprensibile, che non sembra tenere conto, però, delle ragioni che hanno portato le imprese (anche l’Aias è impresa) a non poter pagare i propri dipendenti. Nel caso in questione, la continua e pervicace inadempienza della stessa Amministrazione regionale, e di molti altri enti pubblici, che dimenticano di pagare i servizi forniti dai diversi organismi ai quali, questi delicati compiti, sono stati affidati.
L’Aias vanta crediti, certificati con sentenze da tribunali sardi, per svariati milioni nei confronti della Regione e di molti Comuni ed enti locali. Con quei soldi potrebbero essere pagati tutti gli stipendi dovuti ai dipendenti e non ci sarebbe bisogno di revocare la convenzione. Però, l’Aias è della famiglia Randazzo, di segno politico opposto a quello della attuale maggioranza, ed è una macchina in grado di far eleggere uno, due e forse tre consiglieri regionali. Alla disperata ricerca di consenso e voti, la Giunta Pigliaru (la peggiore della storia regionale sarda) non vuole regalare niente a nessuno. Quindi l’Associazione deve essere ‘cancellata’ dalla scena. Ed i malati da assistere? Ci penserà una società in house appositamente costituita nei giorni scorsi, che in alcune settimane dovrebbe assumere tutti i dipendenti Aias, per garantire lo stesso livello di assistenza, rilevare tutti i centri ed i dati in possesso dell’Associazione, prendere contatto con i pazienti e le loro famiglie.
Contemporaneamente, la Giunta dovrebbe trovare qualche privato disposto a mettere soldi nella società appena costituita e stanziare quanto necessario per far partire il tutto. Sembra sia disponibile 1 milione di euro, ma ne servirebbero almeno una trentina, e nel bilancio del prossimo esercizio non sembra siano previsti i fondi necessari per questa iniziativa. Tra l’altro, il sistema sanitario regionale non è in grado di assistere i pazienti con patologie di questo tipo, gravi, difficili da curare e recuperare. Non c’è mai riuscito, tanto è vero che le poche e piccole strutture pubbliche esistenti, solitamente negli ospedali, sono state quasi completamente abbandonate. Quindi ci si deve affidare ai privati e non sono molte le organizzazioni di questo genere in grado di resistere alla costante carenza di fondi. Per molti anni l’Aias, grazie al sacrificio ed all’abnegazione dei propri dipendenti, è riuscita ad andare avanti ed a curare, e far guarire, migliaia e migliaia di malati. Ora, grazie a questa Giunta, con la fine dell’anno per molti moltissimi pazienti non ci saranno più cure adeguate e la speranza di recuperare le capacità perdute. “…sed libera nos a Pigliaru. Amen”.
Cochise
(admaioramedia.it)
2 Comments
Angelo Carta
Fanno solo danni , i malati ? Si arrangeranno come sempre …questa la sensazione che abbiamo
Ferdinando Mattana
Servono soldi per la nomina di 55 primari😡. Voto di scambio a discapito dei più deboli😭