A giugno, i ministeri competenti e gli istituti di ricerca in agricoltura avevano ‘ricordato’ alla Regione che avrebbe dovuto spendere, entro la fine dell’anno, oltre 110 milioni di fondi comunitari per lo sviluppo regionale. Adesso, alla fine di ottobre, i fondi disponibili ed inutilizzati superano i 70 milioni di euro per il settore dell'agricoltura.
Bella sommetta, destinata a tornare nelle casse della Comunità perché questa Giunta e questa burocrazia regionali sono la prova provata che le Regioni ed i loro apparati amministrativi non servono proprio a niente, anzi sono costosi e terribilmente deleteri. In una drammatica situazione di crisi, quale è quella che caratterizza la Sardegna (ma anche l’Italia), questi politici e questi burocrati non sanno fare altro che riempirci di promesse, assicurazioni, garanzie, impegni assolutamente inutili e vuoti. Ci rincoglioniscono con le loro parole, alle quali non corrispondono azioni e fatti concreti. Con un’unica costante: le colpe di queste inefficienze sono sempre degli altri.
Questi soldi, per gli agricoltori sardi, sono necessari come l’acqua, perché permetterebbero di tirare avanti, in attesa degli altri contributi che la Comunità ha assegnato alla nostra Isola, oltre un miliardo e 200 milioni di euro per il Piano di sviluppo regionale 2014-20, ma che non si conosce ancora come saranno utilizzati. Anche in questo caso, se i programmi di sviluppo non sono ancora operanti, la colpa è sempre degli altri.
Nel corso di numerose riunioni ed assemblee, l’Assessore competente ed i direttori delle agenzie regionali (istituite da Soru e conservate da Cappellacci), che vessano, condizionano e penalizzano oltre ogni limite il settore agricolo sardo, hanno spiegato che il futuro sarà roseo e che i fondi comunitari arriveranno presto e bene agli agricoltori. Intanto, però, sono passati quasi due anni dell’avvio del nuovo programma di sviluppo e non si conoscono, nei dettagli, le linee di attuazione del nuovo intervento. Ed ancora non si sono spesi completamente i fondi del vecchio piano, quello del 2007-13. Un capolavoro di stupida inefficienza, con il solito scaricabarile: le colpe sono sempre degli altri ed il patetico tentativo di convincere le autorità comunitarie ed i comitati di sorveglianza che è stato fatto tutto il possibile per spendere, nel modo migliore, i fondi europei. Ma che se non si sono rispettati tempi è perché sono successi fatti imprevisti, perché la congiuntura è stata negativa, perché le stelle erano avverse… Ed i Sardi a sentirli, senza poterli mandare, immediatamente ed in malo modo, a casa. Come meriterebbero.
Cochise
(admaioramedia.it)
14 Comments
Serafino Manca
Siamo al colmo dell’incapacità; non riuscire a spendere ciò che ci viene assegnato è scandaloso e significativo di una classe politica/dirigente regionale (dx e sx comprese ) incapace, pasticciona e forse peggio ancora, che merita un benservito.- Altre Regioni (vedi quelle del centro nord) non solo spendono ciò che a loro viene assegnato, ma chiedono – e talvolta ottengono – ulteriori integrazioni.-
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