La legislatura targata centrosinistra, che dovrebbe essere terminata da un pezzo e che invece continua a trascinarsi nel più totale caos istituzionale, ha una lunga coda velenosa, tra regolamenti di conti interni e assalti alle ultime posizioni di potere disponibili.
Come se non bastassero i danni fatti alla Sardegna negli ultimi cinque anni, il Partito democratico continua a fregarsene del presente e del futuro dei sardi, si aggrappa alle poltrone e pensa soltanto a curare i propri interessi, approfittando dell’interminabile attesa dei risultati elettorali e della situazione di incertezza generale che la accompagna. Alla riunione della conferenza dei capigruppo in cui si sarebbe dovuto decidere di portare in Aula con procedura d’urgenza la proposta di legge per il rinvio delle elezioni di secondo livello per i Consigli provinciali è saltata a causa delle beghe interne al Pd. Nonostante il partito avesse assicurato la sua disponibilità a firmare la proposta di legge, consentendo l’iter abbreviato e l’esame in Consiglio già fissato per domani, il capogruppo uscente, Pietro Cocco, ha scelto di non presentarsi all’appuntamento, facendo venir meno l’unanimità e impedendo così l’approvazione della proposta.
Una questione tutta interna all’ex partito di maggioranza relativa, le cui spaccature non fanno che aggravare la confusione che regna ormai in tutti i livelli istituzionali. Si rischia, infatti, di rinnovare i Consigli provinciali con un nuovo Consiglio regionale non ancora insediato, con numerosi Comuni che andranno al voto nella prossima primavera e i consiglieri provinciali che si ritroveranno, poche settimane dopo l’elezione, a non essere più rappresentativi delle amministrazioni che li hanno designati. Un caos destinato a protrarsi
sempre più a lungo, grazie al centrosinistra che sta facendo tutto ciò che è in suo potere per peggiorare la situazione e lasciare una macchina amministrativa ingovernabile a chi ha vinto le elezioni.
In un tale contesto, non poteva mancare l’incetta di poltrone nella sanità, dove il dg Moirano, privo di qualsiasi controllo politico, si è auto-attribuito poteri divini e dispone a piacimento di incarichi e carriere in tutta l’Isola. Tra promozioni, trasferimenti tra le varie Assl e spostamenti di personale e dirigenti tra Ats e Sas Domos, il manager ligure sta rivoltando come un calzino la sanità sarda, cercando in qualche modo di assicurare al Pd, sconfitto alle regionali, il controllo del sottobosco amministrativo. Ancora una volta, i danni di questa sfrenata corsa al potere, dei disservizi e degli sprechi che ne deriveranno negli anni a venire ricadrà tutta sulle spalle dei sardi.
Attilio Dedoni
(sardegna.admaioramedia.it)