Era il 2016 quando si chiudeva l’era Atahotels ed irrompeva la Valtur nella gestione del Tanka Village a Villasimius, attrattore turistico da 3.000 posti letto del Sud Sardegna.
Stagione incerta, di forte preoccupazione per turisti fidelizzati, società partner, amministratori locali, lavoratori soprattutto. Razionalizzazione, distribuzione, restyling, esternalizzazioni i termini ricorrenti. Andrea Bonomi con la sua Investindustrial investe 100 milioni di euro sulle quote di Valtur ed altrettanti sul suo rilancio. In contemporanea, strappa ai cinesi di Fosun il Tanka Village che doveva entrare nella catena Club Med e sigla l’accordo preventivo per altre tre strutture, quelle di Ostuni, Pila e Marilleva. Bonomi punta alla leadership nel mondo del turismo Made in Italy e parte con la nomina alla presidenza di Carlo Gagliardi, partendo il 15 giugno con l’apertura dello storico villaggio, considerato la punta di diamante del suo investimento sul turismo.
L’estate 2016 parte in sordina, un po’ come tester per imminenti azioni d’impatto, dopo aver intessuto la rete di relazioni con le aziende partners. Durante l’inverno, Elena David viene chiamata da Una Hotels in qualità di amministratore delegato, che viene a completare la squadra di rilancio assieme a Davide Giovenali in qualità di direttore operativo. Il 2017 si apre col lancio del nuovo brand, seguito da un’ampia campagna promozionale. Nel mese di giugno, Cassa Depositi e Prestiti acquista i tre resort riacquistati da Bonomi ed accantona 27 milioni di euro per il restyling. Anche l’estate 2017 trascorre in un clima di generale incertezza. Da ultimo, viene chiamato Gabriele del Torchio, già amministratore delegato di Alitalia, ma le voci e le preoccupazioni crescono, fino al blocco delle prenotazioni estive.
È dei giorni scorsi la presentazione di concordato preventivo da parte di Valtur. Pare che Bonomi sia ancora interessato ad investire, ma la situazione non è di certo fra le più rosee, tanto da tenere in allerta altri investitori. È certo che, a prescindere dalle complesse operazioni finanziarie che vi sono a monte, il Tanka Village costituisce una fondamentale risorsa del Sud Sardegna. 3.000 posti letto sui circa 8.000 di ricettivo di Villasimius rappresentano una percentuale a dir poco preoccupante, tanto da indurre addirittura l’intervento del Ministero per lo Sviluppo economico. Per non parlare dei risvolti sociali, con decine di aziende satelliti e centinaia di lavoratori già provati da due stagioni difficili che attendono con ansia l’esito della vicenda. Qualora la Commissione giudiziale dia riscontro positivo all’istanza di Valtur, c’è da sperare che per il Tanka Village ed il suo indotto si apra una reale nuova era di investimenti e non si tratti semplicemente della messa in coma farmacologico di un’idea di turismo ormai datata.
Cassandra
(admaioramedia.it)