CASA, Truzzu e Lampis (FdI): “No all’esproprio bancario”. Tocco (FI): “La Regione intervenga per evitare tragedie”

04 Marzo 2016

Il dibattito sul provvedimento governativo che inciderà sui mutui bancari per la casa, al momento in discussione nella Commissione finanze della Camera, approda nell’aula del Consiglio regionale, grazie ai consiglieri di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu e Gianni Lampis, primi firmatari di una mozione, sostenuta dall’intera opposizione, che impegna il presidente Pigliaru ad un intervento nei confronti del Governo “per tutelare i cittadini e il sacro diritto alla casa, in un momento attuale in cui si vive una gravissima e pesantissima crisi economica”.

“Il provvedimento, imposto dall’Europa e che sta per essere recepito dal Governo Renzi – hanno spiegato gli esponenti di FdI – che consente alla banca di entrare direttamente in possesso dell’immobile posto a garanzia e di metterlo in vendita per soddisfare il proprio credito avrebbe conseguenze drammatiche nell'Isola e rischierebbe di privare della casa migliaia di famiglie sarde in gravissima difficoltà, generando un ulteriore impoverimento economico e sociale delle nostre comunità”. Per Fratelli d’Italia, gli istituti di credito non devono entrare in possesso delle case ipotecate senza l'azione di pignoramento ed il passaggio in tribunale e non dovrebbero neanche poter vendere gli immobili requisiti, a qualsiasi prezzo, senza garanzie o possibilità di contraddittorio per il debitore.

Il documento ha il pieno sostegno del consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco: “La Regione si deve opporre contro un provvedimento che rischia di mettere sul lastrico migliaia di famiglie sarde, privandole del patrimonio immobiliare e di un valore sacro come la casa. Solo pochi numeri certificano la preoccupazione per un esproprio forzato da parte degli istituti di credito, senza passare per la procedura giudiziaria. Infatti, le famiglie sarde sono tra le più colpite dalla crisi economica, con un aumento delle insolvenze passato negli ultimi anni al 2,4%, ovvero 17 nuclei familiari che oggi si vedrebbero privati della propria residenza. Un dramma che va evitato per scongiurare dei danni in tutti i territori dell’Isola, sempre più attraversata da un’emergenza senza fine”. (red)