“Quando si toccano argomenti cosi delicati occorre molta attenzione perché si rischia di fare terrorismo penalizzando chi lavora seriamente e disorientando i consumatori stessi”. Lo ha denunciato Coldiretti Sardegna dopo l'allarme lanciato sulle carni rosse dall'International agency for research on cancer (Iarc) dell'Organizzazione mondiale della Sanità che parla di rischio tumori accentuato per chi consuma carni rosse ed insaccati, notizia che ha provocato un immediato calo delle vendite del 20% nel giorno seguente all'annuncio.
"Quelle messe all'indice sono le carni rosse lavorate – ha sottolineato il presidente Battista Cualbu – Come hot dog, bacon e affumicati che non fanno parte della tradizione sarda e italiana, dove invece per la produzione dei salumi si segue una prassi di lavorazione di tipo ‘naturale’ a base di sale". “Non è emerso chiaramente – ha aggiunto il direttore Luca Saba – che il rapporto Oms è stato eseguito su abitudini alimentari molto diverse dalle nostre, come quelle statunitensi dove consumano il 60% di carne più degli italiani. Le carni sarde e made in Italy sono più sane perché magre, non trattate con ormoni e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione doc che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali. Le nostre carni fanno parte della dieta della longevità, che hanno consentito alla Sardegna di essere la seconda Regione al mondo per numero di ultracentenari. Inoltre, nell'ultimo decennio sono stati investiti in Sardegna 600 milioni di euro di fondi comunitari per il benessere animale degli ovini, migliorando sensibilmente il loro stato di salute, diminuendo la carica di cellule somatiche ed elevando la qualità del latte e della carne”.
È intervenuto anche l'ex assessore regionale dell'Agricoltura, Oscar Cherchi, consigliere regionale di Forza Italia: "Allarmismi ingiustificati, lo studio è realizzato su abitudini alimentari molto diverse dalle nostre. Il consumo di carne degli italiani con 78 chili a testa è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con 120 chili, ma anche dei cugini francesi con 87 chili a testa. Va tenuto conto che la dieta mediterranea da noi seguita prevede un corretto apporto nutrizionale a base di carboidrati con tanta frutta e verdura, pesce, legumi, carne bianca e anche carne rossa che si differenzia notevolmente dalle abitudini alimentari dei paesi anglofoni nei quali è stato eseguito lo studio. Infine, si deve tener conto che le carni sarde sono più sane e genuine, perché magre, non trattate con ormoni e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari che assicurano il benessere e la qualità dell'alimentazione degli animali, tanto che siamo una delle popolazioni più longeve del mondo”. (red)
(admaioramedia.it)
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