Cara signora Murgia, ho parecchia difficoltà ad utilizzare l’aggettivo ‘cara’, ma ci provo lo stesso, perché i miei genitori, tra qualche difetto tipico di noi poveri esseri umani, hanno avuto anche pregi enormi, primo fra tutti quello di insegnarmi l’educazione.
Matteo Salvini l’ha definita “radical chic e snob” e lei a quanto pare lei se l’è presa a male. Per reagire alla sua, alla vostra maniera anzi, ha ben pensato di snocciolare il suo intero curriculum su Facebook, vantando esperienze lavorative che il distaccato Ministro “fuori dalla realtà” non ha mai avuto. “Facciamo un gioco, sinossi del curriculum” così ha esordito, dall’alto dell’umiltà che da sempre la contraddistingue. E via di lavoro da studentessa, cameriera, insegnante precaria. Coccolata dalla solita stampa di potere, di sistema, pronta a reggerle il moccolo come da brava bimba è abituata. Il signor Ministro invece ha studiato e ha lavorato per il suo partito. Poco, paragonato a una vita sacrificata? Può darsi (beninteso che il lavoro politico meriterebbe più rispetto).
Benissimo. Adesso propongo un secondo gioco, signora Murgia. Si chiama “utilità del suo curriculum” per i lavoratori italiani. Questa nutrita esperienza di cui lei a quanto pare si vanta, a cosa servirebbe per la concorrenza spietata e per i disagi che stanno subendo da anni le classi lavoratrici italiane più umili? Come impedisce i drammi di povertà in cui si trova Torre Maura, invasa da una settantina di stranieri rom che pesano come macigni negli equilibri già precari dell’area? In che modo aiuta i circa 10 milioni di poveri italiani relativi che abitano in questo Paese, per tacere dei cinque assoluti, costretti a una concorrenza spietata che l’immigrazione spietata da lei sostenuta li costringe a subire? Lei, che aveva criticato Tirrenia e Moby perché avevano ricordato a tutti, a fronte alta, di aver aiutato almeno parte di quei poveri italiani non sottoponendoli al dumping salariale degli immigrati ormai in corso da anni, dandogli dei razzisti?
Perché le annuncio che frenare l’arrivo di milioni di disperati da mettere in concorrenza con altri disperati qualche aiuto può darlo, mentre i suoi sermoni valgono quanto il suo curriculum. Zero. Garantire un minimo di stabilità lavorativa come ha tentato di fare il ministro Di Maio qualche aiuto almeno in potenza può darlo, i suoi sermoni no. Proprio lei, che ogni giorno punta sul senso di colpa di persone disperate per promuovere lo sbarco di centinaia di migliaia di illegali, promuovendo l’immigrazionismo perfino quando crolla la guglia di Notre Dame. Qua la verità è una soltanto, signora Murgia, che il Ministro senza esperienze lavorative ha almeno tentato di attenuare un problema che distrugge la vita ai lavoratori italiani, lei no. Come ha tentato di farlo Di Maio, guarda caso criticato per motivi simili, da lei e dalla feccia che accompagna le sue scorribande intellettuaoidi.
Forse in passato avrà lavorato con sacrificio, ma lo ha fatto per sé stessa: legittimo, per carità. Ma questo non fa di lei una persona utile alla comunità, vista la strada malvagia che ha scelto di intraprendere, ovvero quella non solo di continuare a pensare al suo stipendio (legittimo) ma di fregarsene altamente degli italiani in difficoltà, mettendoli in competizione con altri disperati senza cittadinanza. I ministri senza curriculum degno valgono molto più di lei. Ne riparleremo quando ricomincerà a pensare ai suoi concittadini. Prima di allora la sua parola vale zero. Sì, lei è snob. E il suo passato da lavoratrice non la rende meno snob. Si vergogni. Con disistima.
Stelio Fergola (direttore responsabile – da “Oltre la Linea” del 18 aprile 2019)
(sardegna.admaioramedia.it)