E’ forte in gran parte della Sardegna, il malcontento contro la considerevole ‘potatura’ ai finanziamenti dei cantieri verdi attuata dall’Assessorato regionale dell’Ambiente. Da alcuni giorni, si rincorrono le proteste di consiglieri regionali di opposizione e maggioranza e di diversi sindaci preoccupati dalla ‘manovrina verde’ di viale Trento.
Nel bando, pubblicato lo scorso 18 novembre sul sito della Regione ed aggiornato il 24 dicembre, emerge chiaro un taglio alla risorse verso i comuni beneficiari: 128 nell’ultima tornata ed oggi poco più di una trentina. Totalmente diverso appare il quadro rispetto allo scorso anno: se l’assessore del Bilancio Paci aveva promesso di scrivere in Finanziaria uno stanziamento da 17 milioni, oggi è a disposizione la più modesta cifra di 5 milioni di euro.
I contributi sono finalizzati alla realizzazione di interventi di manutenzione, valorizzazione e aumento del patrimonio boschivo su terreni in prossimità di aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione, di cave dismesse, di impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile. Il provvedimento si dimostra del tutto inadeguato: si passa dalle imminenti carenze di organico, che non riuscirebbero a coprire gran parte delle aree interessate, al vero e proprio flop di uno dei pochi sussidi rimasti in mano agli amministratori per contrastare la disoccupazione. Analizzando la graduatoria degli aventi diritto emergono alcune problematiche: realtà con una grande estensione dell’agro comunale come Orgosolo (6434 ettari da gestire) si ritroveranno a poter assumere solamente 48 unità lavorative vista la riduzione di un sesto della cifre impegnate rispetto al recente passato. Non secondari i casi di Arzana e Baunei anch’essi colpiti dalla forbice dei professori. Mentre in varie zone dell’isola la polemica non accenna a fermarsi, in Barbagia e nel Mandrolisai i toni sono più distesi, con la soddisfazione dei centri beneficiari per l’arrivo di una boccata d’ossigeno al dramma occupazionale.
“Siamo ben contenti di essere tra gli aventi diritto del bando – spiega Gualtiero Mameli, sindaco di Aritzo – I cantieri seppur temporanei, rappresentano un’opportunità di lavoro per i nostri paesi. Per via di alcune problematiche interne non siamo riusciti ad essere tra i primi nella graduatoria, così come avremmo voluto. La speranza resta quella che nel prossimo futuro, l’Ente foreste possa ripartire con le assunzioni, favorendo così un ricambio generazionale al suo interno e una maggiore stabilità lavorativa. Dei nuovi contratti andrebbero a ridurre quasi totalmente il sussidio dei cantieri, contribuendo a generare sviluppo per le zone interne. La forestazione ha sempre rivestito un ruolo importante nell’economia della nostra comunità.”
Gli fa eco Flavia Loche, primo cittadino di Tonara: “Nonostante alcuni tagli apportati, ci riteniamo soddisfatti del finanziamento. Nel nostro comune il problema era da ritenersi legato alla sottrazione di alcuni terreni privati all’Ente. Il taglio non è da imputare alla mancata messa a disposizione dei fondi, ma all’indisponibilità delle possibili aree interessate che i privati non hanno concesso. Predisporremo dei cantieri attivi per 7 mesi con la possibilità di aumentare il periodo di lavoro grazie a dei fondi comunali.”
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)
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