È stato perso tempo prezioso. Tanto tempo. Inutilmente. Perché Giulini e il diesse Marroccu hanno voluto giocare la carta emotiva (Zola) anziché cercare una soluzione più affidabile, almeno in teoria: a dicembre erano liberi Reja, Ballardini, Rossi, Cosmi, vale a dire un gruppo di allenatori “con le palle” e di esperienza. Il primo ha firmato dieci giorni fa per l’Atalanta, gli altri erano ancora disponibili (Rossi avrebbe detto di no, forse perché ha capito quali sono i veri limiti di questa squadra) ma la dirigenza rossoblù ha comunque seguito l’idea suggestiva di levarsi la soddisfazione di raggiungere la salvezza con il tecnico che aveva fatto sognare tanti tifosi la scorsa estate. Ci riuscirà? Forse lo capiremo già dopo il prossimo impegno casalingo (sabato contro l’Empoli).
Dispiace per Zola, grande uomo e grande (ex) calciatore. Ma il calcio è fatto così, soprattutto a questi livelli. Gli auguriamo di prendersi altrove le sue belle soddisfazioni anche da allenatore. Al Cagliari, invece, auguriamo di ritrovare innanzi tutto il carattere ormai smarrito da tempo, e poi una fisionomia di gioco che nelle ultime settimane è stata totalmente smarrita. Se ciò non sarà possibile, sarà giusto scendere in serie B: magari si rivelerà una buona occasione per fare un po’ di pulizia e ripartire con entusiasmo con i giovani. Ma, nel frattempo, si ritrovi la dignità smarrita, almeno per rispetto di se stessi se non dei tifosi sardi e della maglia che si indossa.
Arrogutottu
(admaioramedia.it)