Quando si vince, e molto spesso come nel caso del Cagliari di quest'anno, si tende ad esaltare tutto. Ma è altrettanto logico riconoscere che la sconfitta di ieri sera a Cesena sia stata giustissima e meritata. Rastelli ha fatto ricorso ad una delle sue peculiarità, il turnover: forse però quello applicato al “Dino Manuzzi” è stato eccessivo per pensare di non avere contraccolpi. D'accordo sulle scelte obbligate a causa degli infortunati (Capuano, Di Gennaro, Ceppitelli, Tello), ma una squadra ha anche bisogno di un minimo di continuità per quanto riguarda gli interpreti, quando si può.
Sono rimasti in panchina per tutta la partita Farias e Barreca, Balzano e Sau sono entrati ma tardivamente. Il Cesena di Drago, che fa parte del gruppo che aspira alla promozione, ha meritato sul campo il 2-0 che (soprattutto grazie a Storari) avrebbe potuto assumere dimensioni maggiori. C'è però da aggiungere che l'arbitraggio di Manganiello si è rivelato assolutamente inadeguato, benché la gara nervosa non gli abbia certo semplificato il compito: ben dieci cartellini gialli ed uno rosso sul suo taccuino. Primo tempo di sofferenza per i rossoblu, con Storari attento sui tentativi di Ciano, Koné e Djurić. Da segnalare l'ennesimo infortunio muscolare di un centrocampista: già al 18° è il rientrante Munari ad uscire, dentro Colombatto. Al 34°, il Cagliari ha avuto inaspettatamente la chance del vantaggio, per il rigore concesso (un po' generosamente) su Giannetti. Lo stesso attaccante ha però sprecato il penalty ipnotizzato da Gomis, para-rigori conclamato. Ancora Giannetti poco dopo ha avuto la possibilità di rifarsi, ma il suo sinistro ha colpito il palo. Si è andati al riposo con la capolista in affanno e tutti ad aspettare le mosse di Rastelli. Che però non sono arrivate.
Al 57°, i padroni di casa sono passati in vantaggio con un'azione rocambolesca, conclusa a pochi passi dalla linea di porta grazie ad una deviazione fortuita di Sensi. Storari si è di nuovo difeso alla grande: prima su un colpo di testa dell'ariete Djurić e poi su conclusione di Falco. Rastelli ha provato a quel punto ad invertire la rotta inserendo Sau per Fossati e sbilanciando un po' la squadra. Una scelta rivelatasi a posteriori deleteria, perché solo due minuti dopo (70°) Murru si è beccato il secondo giallo lasciando la squadra in dieci. A quel punto l'assetto già traballante del Cagliari non si è più ripreso e al 79° Djurić (che forse avrebbe meritato la stessa sorte di Murru ad inizio ripresa per un colpo su Salamon) ha chiuso la contesa incornando agevolmente il cross di Renzetti. Mea culpa per il tecnico dei sardi, il quale dovrà raccogliere i cocci sparsi in Romagna e ricomporli prima di lunedì sera, quando al Sant'Elia arriverà il Novara. Uno schiaffo meritato, che potrebbe non avere ripercussioni sulla classifica ma rivelarsi solo un piccolo incidente di percorso.
TABELLINO
Cesena (4-3-1-2): Gomis – Fontanesi (88' Falasco), Magnusson, Caldara, Renzetti – Kessié, Sensi, Koné – Falco (78' Rosseti) – Djurić (83' Valzania), Ciano. Allenatore: Drago.
Cagliari (4-3-1-2): Storari – Pisacane, Salamon, Krajnc, Murru – Munari (18' Colombatto), Fossati (68' Sau), Cinelli – João Pedro – Melchiorri, Giannetti (72' Balzano). Allenatore: Rastelli.
Arbitro: Manganiello (Pinerolo – TO).
Reti: 57' Sensi, 79' Djurić.
Ammoniti: Giannetti, Fossati, Colombatto, Djurić, Murru, Magnusson, Fontanesi, Melchiorri, Cinelli.
Espulso: Murru (70') per doppia ammonizione.
Note: Gomis (35') ha respinto un calcio di rigore a Giannetti.
IL MIGLIORE
Storari: indicativo della partita di sofferenza del Cagliari. Decisivo in almeno tre interventi, ha evitato un passivo più pesante mantenendo in partita i suoi fino a dieci minuti dalla fine.
IL PEGGIORE
Murru: è un ottimo giocatore, nazionale under 21. Ma se non matura negli atteggiamenti e nella gestione degli episodi, difficilmente potrà scalzare Barreca come titolare.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)
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CambaGigi
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