Sono stati otto giorni molto particolari per Marco Storari. Il portiere del Cagliari è passato attraverso varie tappe, sostanzialmente negative, che potrebbero aver minato in qualche modo l’amore incondizionato per i colori rossoblu: gli ultimi avvenimenti sembrerebbero non escludere alcuna possibilità. Analizziamo l’argomento nel dettaglio.
Rendimento. Storari, uno dei grandi protagonisti della cavalcata in cadetteria con 41 partite giocate su 42, non ha brillato in questo inizio stagionale. Restano negli occhi soprattutto la giornataccia di Bologna (intervento non irresistibile sulla punizione di Verdi e l’espulsione per fallo fuori area) e la quaterna subìta dalla Juventus, in cui ha avuto parziali responsabilità ma non è stato adeguatamente sostenuto dai compagni. Col senno di poi è stato finora più positivo Rafael, che ha incassato 2 delle 12 reti subìte dai sardi ed ha parato un rigore all’atalantino Paloschi. Senza contare la cabala: con il brasiliano in campo sono arrivati 6 dei 7 punti finora conquistati dal Cagliari.
La fascia. Il portiere 39enne è subentrato a Daniele Dessena nel ruolo di capitano dopo il grave infortunio del centrocampista, a novembre scorso. Naturale conseguenza, vista la sua carriera e la notevole esperienza maturata in tanti anni ad alto livello. Dopo la promozione in Serie A, Storari ha mantenuto la fascia anche con l’inizio della nuova stagione. Poi, prima della gara casalinga contro l’Atalanta, è circolato fuori dal Sant’Elia un volantino degli Sconvolts: considerazioni organizzative della tifoseria a parte, conteneva un chiaro attacco a Storari, accusato di essere un mercenario sbruffone, strapagato, troppo rilassato e non più tollerato come capitano. Durante la gara, che l’interessato ha visto dagli sky box sopra la tribuna stampa e affacciandosi di tanto in tanto sul campo, la Nord ha cantato un coro contro di lui prontamente contestato da tutto il resto dello stadio: gli stessi che hanno contestato la Nord si sono poi girati verso Storari, indirizzandogli un applauso molto apprezzato dal giocatore (in compagnia di moglie e figli). Non è stato un bello spettacolo. Nei giorni successivi, soprattutto su Facebook, si è scatenato un vero e proprio fuoco “da tastiera” tra accusatori e sostenitori del giocatore: è uscito fuori davvero di tutto. Richiesta di ritocco dell’ingaggio rifiutata da Cellino nel 2008 (ipotesi inverosimile perché il giocatore era in prestito dal Milan); confronto con i tifosi durante il torneo estivo in Spagna; interviste rilasciate in cui avrebbe parlato della sua ex squadra chiamandola “la mia Juventus”; troppo sbruffone e attivo sui social con tanto di fotografie che testimoniano il suo tenore di vita; utilizzo di una fascia diversa da quella con il marchio della tifoseria organizzata, e chi più ne ha, più ne metta.
La resa. La società non ha ufficialmente preso posizione sulla faccenda, e si è così arrivati a Cagliari-Sampdoria di ieri sera. La Nord ha preteso che il club sollevasse Storari dal ruolo di capitano e alla fine, prima di scendere in campo, la fascia è finita al braccio di Sau: la fazione insorta ha vinto, portando alla resa il club che ha visto prima la dichiarazione di Mister Rastelli: “Ho deciso io insieme a Marco. Non avevamo bisogno di ulteriori pressioni perché l’obiettivo era la partita con la Sampdoria. Il bene della squadra e la serenità del gruppo vengono prima di tutto: è stato deciso di agire così” e poi quella del presidente Giulini: “Una scelta dell’allenatore, dopo che la tifoseria ha fatto capire di non gradire Storari come capitano, sebbene io ne ignori i motivi”. Giulini ha parlato di “tifoseria”, quasi come si trattasse della maggioranza: ma è risaputo che non sia proprio andata così e che Storari sia molto amato a Cagliari (la moglie ha ringraziato su Twitter l’enorme sostegno dei tifosi, bollando i contestatori come “bestie”). All’ingresso in campo il numero 30 ha ringraziato la tribuna battendosi il petto e lanciando baci, tra applausi scroscianti. Ironia della sorte, è andato poi a prendere possesso della porta davanti ai “nemici”: si è risolto tutto con applausi reciproci. Sinceri? Non è dato saperlo. Malgrado sembri che con questa decisione sia stata chiusa la faccenda, è improbabile che non lasci cicatrici. In primis per il protagonista, che ha difeso sempre i colori con dignità e rendimento, tornando in Sardegna sette anni dopo con una pesante decurtazione dell’ingaggio per sposare il progetto. Per inciso, la sua serata non è andata bene. Alla mezzora si è infortunato al ginocchio destro ed ha dovuto lasciare il campo, tra molte risatine amare degli spettatori: “Gli hanno pure portato sfiga“. Al di là dei presunti segni del destino, gli accertamenti diagnostici hanno evidenziato una lesione al menisco mediale, che dovrà essere risolta chirurgicamente. Lo attendono 20-30 giorni di stop.
Il futuro. Storari è legato al Cagliari fino al 30 giugno 2017, con opzione per un ulteriore anno. Compirà 40 anni a gennaio e difficilmente potrebbe trovare un’altra squadra in grado di garantirgli pari trattamento economico e perché no, anche di minutaggio. Non è insensato pronosticargli una carriera da procuratore, visto che c’è stato il suo zampino per convincere gli ex compagni juventini Padoin, Isla e Borriello a legarsi al Cagliari. Non dimentichiamo inoltre che il calciatore e la moglie-avvocato Veronica Zimbaro sono proprietari di una rinomata attività nel messinese: l’hotel-boutique “V Maison”. Il marchio registrato prevede anche arredamenti d’interni, vendita di oggetti d’arte ed altro. Di sicuro Storari si prenderà ora una pausa forzata: vedremo cosa succederà nei prossimi mesi. E perché no, magari la fascia di capitano diventerà solo un ricordo indolore.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)
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