Il giocatore uruguaiano Christian Oliva è stato presentato alla stampa ieri sera alla Sardegna Arena. Un rinforzo tutto da scoprire per il Cagliari di Maran: ecco le sue prime parole da rossoblu.
Europa. Christian Oliva ha ventitrè anni da compiere. Arriva dalla cittadina uruguaiana di Punta del Este, dove ha salutato la famiglia per sbarcare in Europa. Si presenta quasi imbarazzato, con una maglia bianca sotto la giacca: un abbigliamento forse leggero per il freddo cagliaritano di questi giorni. Affiancato dall’interprete che tradurrà il suo spagnolo, inizia a rispondere alle domande dei cronisti e prestandosi agli obiettivi.
Pronto. L’addetto stampa del club, Paolo Vallone, introduce la conferenza comunicando che il giocatore potrà essere utilizzato già dalla prossima gara contro il Milan: le pratiche burocratiche sono state dunque ultimate, il tesseramento di Oliva è realtà. “Sono un ‘volante centrál’, un centrocampista prettamente difensivo che se la cava bene nelle due fasi” esordisce Oliva. “Ho giocato l’ultima gara il 17 gennaio, sono pronto per giocare se il Mister lo riterrà opportuno. Arrivo da due stagioni nel Nacional Montevideo. L’ultima è stata particolarmente positiva, per me questo rappresenta il momento giusto per tentare l’avventura in Europa. Conosco il calcio italiano per averlo seguito in tv, so che intensità e tattica sono aspetti fondamentali. Non ho paura di misurarmi con questa nuova realtà, piuttosto mi auguro che l’ambientamento sia il più rapido possibile nonostante l’assenza dei miei cari che sono rimasti in Uruguay“.
Modelli. Oliva dice che conosce la lunga tradizione uruguagia nelle file rossoblu. In tal senso si dice onorato delle belle parole spese su di lui da leggende del Cagliari come i connazionali Nelson Abeijón e Diego López. “Il mio idolo è Lionel Messi, nel mio ruolo mi ispiro a Sergio Busquets (entrambi in forza al Barcellona, ndr) e come caratteristiche assomiglio a Walter Gargano che ha militato in Italia“. Poi qualche curiosità: “Il mio soprannome è Totò, me lo ha messo mia sorella. Ho scelto il numero 17 perché l’ho indossato al Nacional e mi ha portato fortuna: qui era libero e allora l’ho scelto subito. Sposato o fidanzato? No, soltero (single)”.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)