Come si fa a non abbattersi dopo la ricaduta di un infortunio così grave? A Federico Melchiorri, Madre Natura deve avere sicuramente dato un’infinita dose di pazienza: perché di buona sorte, ahimé, non gliene ha donato a sufficienza. L’attaccante del Cagliari è stato nuovamente operato ieri a Roma per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, il bis del medesimo trauma che si era procurato il 1° aprile 2016 in allenamento. Si tratta del terzo importante incidente per un campione davvero sfortunato.
Nel 2010, durante la militanza nel Giulianova in Lega Pro, a Federico viene riscontrato un cavernoma venoso: l’attorcigliamento dei vasi sanguigni del cranio, che lo tiene lontano dal calcio per 7 mesi. Al rientro si trova catapultato addirittura nel campionato di Eccellenza Marche, al Tolentino. Avrà detto dentro di sé: va bene, è vicino a casa, in fondo è il piccolo club dove ho iniziato la carriera… ma per chi come lui si era spinto su su in alto fino in Serie A con la maglia del Siena, si tratta di un boccone amarissimo da mandare giù. È proprio da qui che Melchiorri comincia la risalita con tanta volontà e soprattutto tanti gol, che gli permettono di recuperare il tempo perduto. Nella stagione 2013-14 approda in B con il Padova, un’annata che purtroppo termina con la retrocessione dei biancoscudati ma che lo vede comunque mettersi in mostra, tanto da suscitare l’interesse di una piazza come Pescara: 14 reti in 38 partite lo consacrano tra i migliori attaccanti della cadetteria. A fine campionato lo acquista il Cagliari, il resto è storia nota. La cavalcata promozione, con l’apporto determinante di Federico prima di quel maledetto allenamento. Un pesce d’aprile indigesto, in quel di Asseminello, con il ginocchio che fa crac e lo stop. Il giocatore lavora duramente dopo l’intervento chirurgico eseguito a Roma dal luminare Mariani e rientra in campo in Serie A: un ritorno emozionante, nei minuti finali di Cagliari-Sampdoria ed il gol, sfruttando la papera del portiere per l’esplosione di uno stadio intero. Peccato, davvero. In questa stagione, avremmo voluto vedere lanciarti ancora negli spazi, con quella fame di gol che oggi si scorge in pochi attaccanti. Questo nuovo guaio, sempre a quel ginocchio, non ci voleva campione. Ci rivedremo nella prossima annata 2017-18: speriamo che la Dea Bendata si metta finalmente una mano sulla coscienza.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)