Ha già avuto modo di debuttare ieri sera (amichevole con l’Amburgo) con la nuova maglia del Cagliari ed oggi Mauricio Isla è stato ufficialmente presentato alla stampa. Al suo fianco il direttore sportivo Stefano Capozucca, che ha parlato di una trattativa difficile ma dall’esito felice: “Una trattativa a cui tenevamo: Isla è un giocatore che aveva numerose richieste e ha grandi ambizioni. Quando l’ho incontrato in un ristorante di Milano gli ho spiegato il nostro progetto e siamo felicissimi che abbia scelto Cagliari. Non dimentichiamo che è un giocatore ancora piuttosto giovane, reduce da ben due vittorie nella Copa América con il Cile e merita una realtà importante. Siamo convinti di aver fatto un ottimo investimento. Confidavamo nella buona sorte per poter chiudere la trattativa, ma devo precisare una cosa: ringrazio il presidente Giulini, perché il suo personale intervento ha consentito questo lieto fine”. Il Ds si è anche espresso sul mercato: “Il presidente ha dichiarato che il mercato per noi è chiuso. Ma ufficialmente tutto termina il 31 agosto, siamo sempre attenti ad eventuali sviluppi. La fascia sinistra? Murru è stato il migliore in campo con l’Under 21…”.
Isla va ad infoltire la colonia degli ex juventini in Sardegna: “Conoscevo già Cagliari perché me ne ha parlato il mio compagno di Nazionale Mauricio Pinilla, ho visto diverse partite quando lui giocava qui. So che questa squadra rappresenta non solo una città, ma un’intera isola. Quando il direttore mi ha parlato per propormi di venire a Cagliari, mi sono preso giusto due giorni per pensarci su e alla fine ho accettato. Oltre a quelle di Pinilla sono state importanti anche le parole di Storari e Padoin. Ho saputo da loro che il Cagliari mi voleva e poi ho parlato con Capozucca. Mi ha convinto e sono felice. Avevo altre offerte, ma la mia priorità era quella di ritornare a giocare in Italia dopo le parentesi in Inghilterra e Francia. Voglio ritrovare la gioia che avevo prima dell’infortunio al ginocchio che mi ha allontanato da questo calcio. Cagliari squadra di fascia bassa? No, non la penso così. Ho passato cinque anni all’Udinese e anche lì era una piccola realtà, ma con cui siamo arrivati in Europa.
“Sono arrivato da appena due giorni – ha aggiunto Isla – ma ho visto il gruppo molto unito: vogliamo fare bene, lavorare tranquilli e arrivare il prima possibile alla salvezza. Sul mio ruolo non ci sono problemi, gioco dove vuole il Mister. Sia nell’Udinese che in Nazionale ho giocato come terzino destro in una difesa a 4, oppure esterno destro di centrocampo nel 3-5-2. L’aspetto tattico è importante, soprattutto perché affronteremo grandi squadre. Il mio numero di maglia preferito è il 3: indossandolo, ho vissuto il periodo migliore della carriera”. Una battuta per spiegare il suo soprannome, ‘El Huaso’ (mandriano): “Mia madre e mia nonna possedevano una tenuta in cui c’erano dei cavalli, nel paese dove vivevo a 30 minuti da Santiago”.
Al termine ha ricevuto una maglia in dono da Giorgio Zucca, membro dell’associazione “Chilenos de Sardigna”, la comunità cilena che lo ha accolto con orgoglio già all’arrivo all’Aeroporto di Elmas due giorni fa.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)
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