Intervistato al Cagliari Store durante la trasmissione radiofonica “Il Cagliari in diretta” su Radiolina, il giocatore del Cagliari Mauricio Isla ha parlato a ruota libera della stagione rossoblu: focus sul suo rendimento mostrato finora ed il big match di domenica contro la Juventus.
Spirito. “L’importanza dello spirito nello spogliatoio è fondamentale: tanto nelle vittorie quanto nelle sconfitte. Dopo la gara di Bergamo eravamo tristi. Nel 2017 abbiamo cominciato bene anche da questo punto di vista, dopo aver parlato tra di noi su ciò che non era andato bene l’anno precedente: siamo consci del fatto che nel 2016 abbiamo commesso tanti errori. Con l’Atalanta abbiamo fatto un notevole passo indietro rispetto alle ultime trasferte, non è solo mancato il gol ma anche l’aggressività giusta”.
Ruolo. “Innanzitutto faccio ciò che mi chiede il Mister, in funzione delle necessità delle squadra. Quindi anche il centrocampista, anche se il mio ruolo preferito è quello di laterale destro difensivo: lo ricopro da anni in Nazionale, nel 3-5-2 che ho fatto anche nell’Olympique Marsiglia“.
Juventus. “Una partita che, da ex, ricopre un valore particolare per me. Ma sarà così per tutti i miei compagni, perché si tratta di una di quelle gare che chiunque vuole giocare e per cui gli stimoli arrivano naturalmente. Ciascuno di noi vorrà dare quel qualcosa in più per sé, i compagni ed i tifosi. Parlando con i miei genitori, ancora oggi, chiedo scusa per non essere stato all’altezza della Juventus: pensavo fosse uno scherzo che un club del genere mi volesse ingaggiare. Sì, avevo avuto a Udine un infortunio al ginocchio. Ma la realtà dice che non sono stato al livello dei bianconeri, a cui devo tanto per avermi dato la possibilità di lavorare con grandi campioni. Domenica ci sarà il Sant’Elia pieno, vogliamo vincere e fare una bellissima prestazione mettendo sul campo cuore, gambe e grinta. Sarà difficile, ma dobbiamo onorare il nostro stadio e la nostra gente. Se dovessi segnare? Esulterò, certamente. Anche se io non segno tanto… però se dovesse andare in gol Marco Sau, abbiamo già pronto un balletto“.
Cagliari. “Quando sono stato contattato dal Direttore Capozucca, ho parlato con alcuni colleghi che mi hanno consigliato di venire a Cagliari. Soprattutto Mauricio Pinilla, mio compagno di Nazionale. Non ho ancora espresso il mio meglio, si può dire che ho dato solo il 60%. Barella lo sto vedendo crescere giorno dopo giorno e sa cosa penso di lui: se continua così arriverà in un grande club. Ibarbo? Un ottimo giocatore, che ricordo bene da avversario. Solo sul campo potrà dimostrare il suo valore e far dimenticare eventuali polemiche di cui ho sentito parlare quando andò via due anni fa“.
Cile e famiglia. “Il valore della famiglia è importantissimo per me. I miei genitori, ma soprattutto mia madre che è una grande appassionata di calcio, mi hanno sempre sostenuto ed in questo momento sono in Sardegna con me. Quando smetterò di giocare voglio costruire dei campi di calcio nel mio Cile, per aiutare i ragazzi a coltivare il sogno di diventare calciatori: proprio come è successo a me“.
Tempo libero. “Sono fidanzato da 6 mesi con una ragazza spagnola, ma ci separa la grande distanza. Stiamo provando a conoscerci sempre meglio. Mi piace fare qualche partita a bowling nel tempo libero e la musica: da buon sudamericano adoro reggaeton e bachata, che ascoltiamo molto spesso anche quando lavoriamo in palestra. Ho visitato tante città nel mondo, ma posso dire che a Cagliari si mangia tanto e bene! La pasta è buonissima, la metto al primo posto“.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)