Questa sera, presso il Cagliari 1920 Store nel Largo Carlo Felice, ha avuto luogo l’inaugurazione di una sezione esclusivamente dedicata a libri di argomento sportivo, con i volumi sulla squadra rossoblu a fare da “padroni di casa”. Hanno preso parte all’evento tre dei protagonisti dello storico scudetto 1970: Enrico Albertosi, Cesare Poli e Giuseppe Tomasini.
La cornice molto raccolta dello Store ha dato modo ai protagonisti di tagliare il fatidico nastro – con le forbici impugnate da Ricky Albertosi – per poi parlare con la stampa e concedersi all’amore consolidato dei tifosi cagliaritani. Gli ex giocatori del club isolano hanno rilasciato brevi dichiarazioni, in un mix tra rievocazione tricolore e giudizio sul Cagliari di oggi.
Albertosi: “Mi fa molto piacere poter inaugurare questo spazio, che da una parte mi rallegra perché parla molto delle nostre gesta, ma dall’altra ci fa sentire vecchi per il tempo ormai passato (ride, ndr). Ritorno più o meno due volte all’anno a Cagliari, per incontrare i vecchi compagni e ridere tutti insieme rievocando i bei tempi. La squadra di oggi è buona, non incontrerà difficoltà a conseguire la salvezza. Il ricordo più emozionante della carriera? Beh, impossibile dimenticare la semifinale della Rimet ’70 con la Germania Ovest: una partita storica“.
Poli: “La differenza tra vincere un titolo a Milano e uno qui a Cagliari c’è, eccome. Nessuno si aspettava che avremmo conquistato il campionato italiano, avremmo potuto anche vincerlo di nuovo… peccato. Anche io credo che l’ambiente rossoblu necessitasse di una scossa in panchina, i risultati si vedono. Nelle ultime settimane non mi è dispiaciuto anche il gioco prodotto dalla squadra“.
Tomasini: “L’emozione più grande è quella di aver contribuito a realizzare un sogno, per noi giocatori e per la gente. Mi fa enormemente piacere essere ricordato con i miei compagni ancora oggi. L’avvicendamento in panchina? Senza dubbio il Cagliari sta mostrando maggiore compattezza, con un bravo condottiero a guidarla. L’obiettivo della salvezza è tranquillamente alla sua portata“.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)