Queste le parole dell’allenatore del Cagliari Massimo Rastelli, raccolte al termine della vittoria sul Crotone.
Una vittoria meritata. “Un ottimo Cagliari nel primo tempo che ha legittimato la vittoria, mentre nella ripresa abbiamo giocato meno da squadra dal punto di vista tecnico, puntando più sulle iniziative individuali. Nei primi 45 minuti siamo riusciti a mettere in campo giocate di prima, circostanza che ci ha consentito di trovare più volte la conclusione a rete. Non è stato un match semplice, perché il Crotone è un’avversaria ostica, fisica. Bravi i ragazzi a lottare su ogni pallone, in fondo abbiamo concesso solo l’occasione di Budimir e un paio di calci piazzati. Il nostro desiderio era vincere, vista l’importanza della giornata: ci siamo riusciti con una prestazione importante. Inaugurare la Sardegna Arena è stata una grande emozione per tutti noi, un impianto molto bello e simile al modello inglese con le panchine in tribuna e gli spettatori molto vicini al campo“.
I singoli. “Non riesco a trovare un elemento che ieri abbia giocato al di sotto dei suoi standard, qualche sbavatura si può perdonare. Quindi non solo Pisacane, Barella e Pavoletti, ma tutti hanno dato il loro contributo. Niccolò in queste tre partite è sempre stato tra i migliori, sta dimostrando di essere un giocatore importante. Pavoletti ha disputato una partita intelligente, stringendo i denti perché era praticamente sette mesi che non giocava. Si vede che la gamba non è ancora fluida come ai bei tempi: però sa trasformare un pallone sporco in pulito, facendo salire la squadra, sgomitando e facendo valere il fisico. Sono felice che il primo gol dello stadio, peraltro decisivo, sia stato realizzato da un giocatore sardo. Marco Sau è legatissimo a questa maglia. Aveva sofferto nelle scorse settimane il fatto di non aver giocato da titolare. In quest’ultimo periodo l’ho visto rinascere. La sostituzione di João Pedro? L’ho visto stanco e ho preferito inserire Ionita trequartista, un ruolo che ricopre generalmente in Nazionale e che sente suo“.
Atteggiamento. “La vittoria era fondamentale, aumenta l’autostima e dà forza al lavoro che svolgi in settimana. La linea difensiva si è ben comportata, ma in generale tutta la squadra non ha mollato su ciascun pallone. Questo atteggiamento positivo dovremo portarlo con noi anche a Ferrara per affrontare la Spal: sta dando filo da torcere a tutti“.
Orgoglio. “Vedermi all’interno del museo della Sardegna Arena è motivo di grande orgoglio, così come essere l’allenatore del Cagliari per la terza stagione consecutiva. Un privilegio per pochi, raggiunto con due annate da incorniciare grazie alla vittoria del campionato di B e un bellissimo undicesimo posto, che però purtroppo non è stato apprezzato in pieno. Mi piace l’idea di poter essere ricordato fra qualche anno come allenatore che ha dato tanto, sta cercando di dare sempre il massimo per questi colori e spera di poterlo fare ancora per molto tempo“.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)