ANDREOLLI, Marco (difensore, 10 giugno 1986)
Quando la stagione 2018-19 ha preso il via, la sua posizione era in coda alle gerarchie dei centrali difensivi. Appena 4 presenze in campionato, a gennaio l’addio dopo 26 partite disputate in una stagione e mezza. È ritornato al Chievo a titolo definitivo nell’ambito dell’arrivo di Cacciatore: in Sardegna non ha mai convinto. VOTO: 5.
ARESTI, Simone (portiere, 15 marzo 1986)
Ritornato in estate dopo gli inizi di carriera in maglia rossoblu e un lungo giro d’Italia, ha recitato il ruolo di terzo portiere alle spalle di Cragno e Rafael. Una possibilità di cui era a conoscenza dall’inizio, più facilmente accettabile per il ricongiungimento con la sua terra natale. Un’intera annata vissuta dalla panchina. VOTO: n.g.
BARELLA, Nicolò (centrocampista, 7 febbraio 1997)
Questa è stata l’annata della consacrazione, per il giovane gioiello cagliaritano. L’aggressività è stata in parte smussata, i cartellini sono diminuiti. Da mezzala ha offerto a piene mani dinamismo, personalità, carattere, voglia di stupire e combattere su ogni pallone. L’approdo nella Nazionale maggiore – come titolare fisso, va sottolineato – è stato naturale, la cattura dei riflettori idem. Con l’infortunio di Castro è diventato un trequartista anomalo, a tutto campo. Su di lui ci sono le attenzioni di grandi club, disposti a offerte importanti. Buona fortuna, campione. VOTO: 10.
BIRSA, Valter (Slovenia, centrocampista, 7 agosto 1986)
Il trequartista sloveno è stato scelto a gennaio per sostituire l’infortunato Castro. Uomo di fiducia di Maran, ha vissuto un periodaccio con l’immediata doppia frattura al braccio. Una volta ristabilitosi, ha trovato lo spazio occupato da Barella. Quando gliene è stata data la possibilità, ha giocato però senza acuti e più che altro per brevi spezzoni. Un’esperienza fin qui estremamente contraddittoria: un peccato, perché Birsa dispone di un mancino educato e ottimi spunti offensivi, tanto come assist-man che al tiro. VOTO: 5,5.
BRADARIC, Filip (Croazia, centrocampista, 11 gennaio 1992)
Giunto a Cagliari con credenziali interessanti – il secondo posto mondiale con la Croazia, sebbene da rincalzo – e nonostante le offerte di altri club europei, è stato pagato al Rijeka 5 milioni di euro. Qualche piccola perplessità c’era, come appunto l’importanza della squadra di provenienza e lo status di riserva in Nazionale. Però nessuno si sarebbe aspettato un adattamento così stentato: ha perso confidenza alle prime difficoltà e il posto, scivolando in panca. Un punto interrogativo. VOTO: 5.
CACCIATORE, Fabrizio (difensore, 8 ottobre 1986)
Utilizzabile sia come laterale che da centrale, è arrivato a gennaio dal Chievo in prestito su richiesta di Maran, per dare man forte alla retroguardia. Il problema è che Cacciatore è arrivato infortunato, debuttando solamente il 15 marzo contro la Fiorentina. Schierato come quarto di destra, ha di fatto soffiato il posto a Srna mettendo a segno traversoni invitanti per Pavoletti. Rendimento tuttavia altalenante, bene da centrale nel 3-5-2 contro il Genoa. Protagonista suo malgrado del celebre “rigore-non rigore” sanzionato dal Var contro il Napoli. VOTO: 6,5.
CASTRO, Lucas Nahuel (Argentina, centrocampista, 9 aprile 1989)
Acquistato dal Chievo per 7 milioni con contratto triennale, ha avuto un inserimento graduale ma in crescendo nella posizione di mezzala destra. Qualità tecnica e intelligenza tattica, unite a un tocco di palla brillante, sono doti esplose con l’avanzamento sulla trequarti voluto da Maran. Il Cagliari girava a meraviglia, con un Castro così… poi, a novembre, il crack al ginocchio e stop di 6 mesi. Rientrato con la Lazio l’11 maggio, ha fatto subito un assist: il primo acquisto del 2019-20. VOTO: 7,5.
CEPPITELLI, Luca (difensore, 8 novembre 1989)
La stagione per lui si è messa subito male, con l’infortunio alla prima di campionato a Empoli dopo 24 minuti. Due mesi di stop e poi una presenza pressoché continua, con la fascia di capitano al braccio e rendimento tra alti e bassi. Un gol realizzato contro la Fiorentina, ma pure un ruolino disciplinare così così: due cartellini rossi per lui. Ha saltato anche in questa stagione, come citato, diverse gare per problemi fisici come nelle battute finali del campionato. VOTO: 7.
CERRI, Alberto (attaccante, 16 aprile 1996)
Rivoluto da Giulini a Cagliari dopo l’esperienza come rincalzo nell’anno della B, il poderoso attaccante è stato acquistato per l’importante cifra di 9 milioni (spalmati su tre esercizi). In effetti, negli ultimi anni è migliorato, forgiando un insospettabile fiuto del gol. Il problema è che l’agilità e soprattutto la morbidezza dei piedi non si comprano al mercato. Un discreto giocatore, ma forse non all’altezza della massima serie e che paga una stazza fuori dal comune. Peccato, perché l’impegno è indubbio e quando ha dialogato con Pavoletti non ha demeritato. Un gol, in Coppa Italia al Chievo. VOTO: 5,5.
CIGARINI, Luca (centrocampista, 20 giugno 1986)
L’arrivo di Bradaric, fresco di secondo posto mondiale con la Croazia, lo aveva fatto scivolare in panchina. Quando le prestazioni del compagno hanno smesso di convincere Maran, si è ripreso la cabina di regia con personalità. Buon tocco, visione di gioco, destro sapiente e precisione sui calci da fermo, Cigarini ha portato praticamente sempre la pagnotta a casa. Quando sembrava che a gennaio stesse per lasciare Cagliari, la rinnovata fiducia del tecnico ne ha rinverdito la stagione. VOTO: 7.
CRAGNO, Alessio (portiere, 28 giugno 1994)
Semplicemente, il miglior portiere italiano del momento per il rendimento mantenuto ad alto livello per tutta la stagione. L’ingresso in pianta stabile nella rosa della Nazionale di Mancini premia un processo di crescita straordinario, alla faccia di chi fino a pochi mesi fa gli rimproverava ancora i 184 centimetri d’altezza. Ha salvato il Cagliari in tantissime occasioni, grazie a reattività e senso della posizione. La sua avventura in Sardegna potrebbe essere finita qui, le sirene dei top club chiamano. VOTO: 10.
DEIOLA, Alessandro (centrocampista, 1° agosto 1995)
Come già accaduto nella precedente stagione, quando allora era stato inviato in B a La Spezia, è ritornato nel gennaio scorso dal prestito al Parma. Maran ne aveva tessuto le lodi prima del trasferimento in Emilia, citando il poco spazio disponibile per trattenerlo. In A il ragazzo di San Gavino Monreale stava dimostrando buone cose, il nuovo ritorno a Cagliari ha colto un po’ di sorpresa. Richiamato per rimpolpare il centrocampo, ha trovato poco spazio. Film già visto: che sarà di lui? VOTO: 6.
DESPODOV, Kiril (Bulgaria, attaccante, 11 novembre 1996)
Questa giovane e filiforme punta, arrivata dal CSKA Sofia come prospetto per il futuro a gennaio, come Oliva era stato descritta da Maran come bisognosa di cure particolari: un passato costruito in un calcio molto diverso da quello europeo di un certo livello. In totale ha disputato poco più di una partita intera, sommando i rari spezzoni. Con un rigore procurato in occasione di Cagliari-Inter, sciupato da Barella. Ciò che ha fatto vedere è incoraggiante: attaccante rapido e bravo a creare gli spazi per i compagni. Appuntamento alla prossima stagione. VOTO: n.g.
DESSENA, Daniele (centrocampista, 10 maggio 1987)
A gennaio si è materializzato qualcosa che in pochi, realmente, avrebbero pensato accadesse davvero. Il passaggio a titolo definitivo a Brescia è stato doloroso, per chi ha difeso i colori rossoblu per più di 200 volte e ha rischiato di smettere per la grave frattura del 2015. La lenta ripresa lo ha riportato su livelli accettabili, inevitabilmente inferiori al passato. Ormai considerato un rincalzo, da “capitano non giocatore” e con il contratto in scadenza a giugno, è volato a Brescia da Cellino. La promozione dalla B alla A con i lombardi addolcisce il boccone amaro dell’addio a Cagliari, che forse non aspettava. Ha sempre dato tutto quel che ha potuto. VOTO: 6.
DORATIOTTO, Riccardo (attaccante, 7 giugno 1999)
Il giovane attaccante della Primavera, dopo qualche panchina con la prima squadra, ha debuttato da titolare in A contro la Sampdoria a Marassi. Era il 24 febbraio, una data che non dimenticherà. Nato a Cagliari, quel giorno ha disputato 79 minuti al fianco di Pavoletti, senza sfigurare. In bocca al lupo. VOTO: n.g.
FARAGÒ, Paolo Pancrazio (centrocampista, 12 febbraio 1993)
Un inizio di stagione in cui si è ritrovato fuori dalla squadra titolare, con l’arrivo di Castro a mortificare il percorso di crescita della stagione precedente. Ritornato in pista da mezzala destra dopo l’incidente all’argentino, ha cercato di dare il suo contributo. Un gol nel successo interno con la SPAL. Meno brillante del passato, è incappato in un guaio all’anca con conseguente intervento chirurgico e il lungo stop. Arrivederci al prossimo campionato. VOTO: 6.
FARIAS DA SILVA, Diego (Brasile, attaccante, 10 maggio 1990)
Anche lui ha lasciato l’Isola dopo quattro stagioni e mezza, passando all’Empoli a gennaio. In rossoblu aveva probabilmente smarrito gli stimoli da tanto tempo, anche se nelle ultime settimane le cose stavano girando meglio. In Toscana ha ritrovato un posto fisso dal primo minuto e – forse – maggiore fiducia, contribuendo a tenere viva la speranza di non retrocedere con alcune reti. Trasferitosi con la formula del prestito con obbligo di riscatto. VOTO: 5,5.
IONITA, Artur (Moldavia, centrocampista, 17 agosto 1990)
Eccolo, lo specialista. Lo stakanovista. Mai come in questo campionato il moldavo ha svolto il cosiddetto lavoro sporco. Con una mediana a tre e le caratteristiche di Cigarini e Barella, spettava a lui fare legna. Ha trovato spazio anche come trequartista, sporadicamente. Impegno sempre costante, quasi oscuro da farsi notare poco durante la gara. Titolare della sua Nazionale, dovrebbe far valere con più convinzione le doti in inserimento. Le consegne tattiche, certo, non lo aiutano in questo. VOTO: 8.
JOÃO PEDRO (João Pedro dos Santos Galvão, Brasile, centrocampista-attaccante, 9 marzo 1992)
JP10 si ama o si odia. Il classico giocatore brasiliano di fantasia, quando infila la giornata buona sa essere delizioso. Il peccato, che in fondo è tutto ciò che lo penalizza – e così i compagni – è che la giornata buona è rara. Prima da trequartista e poi da punta al fianco di Pavoletti non ha entusiasmato, pur laureandosi secondo marcatore stagionale. Nonostante l’impegno indiscutibile è più frequente assistere a prove al limite dell’indolenza, che a prestazioni da elogiare. VOTO: 6,5.
KLAVAN, Ragnar (Estonia, difensore, 30 ottobre 1985)
Un altro profilo internazionale, arrivato praticamente sul gong della sessione estiva. Centrale navigato, è arrivato dal Liverpool: anche lui già infortunato. Un problema al tendine d’Achille lo ha tormentato per mesi, tra interventi, recuperi e pazienza. Di fatto è mancato tra ottobre e novembre, poi tra gennaio e aprile. Un mucchio di tempo. Quando è sceso in campo non è parso irresistibile, in particolare per la scarsa rapidità sul breve. Buon sinistro. Resterà? VOTO: 5,5.
LEVERBE, Maxime Jean Roberto (Francia, difensore, 15 febbraio 1997)
Il difensore centrale transalpino, di proprietà della Sampdoria e arrivato in prestito a gennaio, venne presentato insieme a Luca Pellegrini. In conferenza stampa dichiarò: “Spero di poter dare il mio contributo“. In realtà, Maran lo ha tenuto sempre in panchina. Per lui zero minuti giocati e la sensazione che la tappa cagliaritana si sia chiusa senza tracce sensibili. VOTO: n.g.
LYKOGIANNIS, Charalampos (Grecia, difensore, 22 ottobre 1993)
Il laterale mancino ellenico, dopo una stagione e mezza disputata con la casacca del Cagliari, è rimasto sempre lontano da un rendimento convincente. Partito all’avvio 2018-19 con i probabili galloni di titolare sulla corsia mancina, è stato rapidamente accantonato per far spazio all’adattato Padoin. Una bocciatura chiara, molto più netta di quella dei primi sei mesi del 2018. Appare difficile una sua permanenza. VOTO: 5.
MARAN, Rolando (allenatore, 14 luglio 1963)
Al primo campionato nel Cagliari, il tecnico trentino ha raggiunto la salvezza matematica alla penultima giornata. Un risultato positivo, ottenuto attraverso un’annata particolare. La squadra rossoblu ha confermato il 4-3-1-2 anche con il nuovo tecnico, che ha portato il pupillo Castro dal Chievo. Proprio l’intuizione di avanzare l’argentino sulla trequarti stava pagando benissimo: l’incidente al ginocchio lo ha privato di un protagonista in ascesa. Gli esperimenti hanno visto infine Barella trequartista e João Pedro seconda punta. Con il mercato di gennaio ha chiamato alcuni elementi di sua conoscenza (Cacciatore, Birsa e Théréau) da Verona, ma non è stato molto fortunato. Ha fatto bene a puntare fino in fondo sui tre nazionali e il rampante Pellegrini, vivendo una stagione altalenante. Prima compatto e volitivo, poi più fragile. Il gioco ha latitato parecchio, la salvezza è passata per l’arma offensiva predominante: i cross per Pavoletti. Troppo poco e, forse, rischioso. Anche se proprio la volontà di rischiare di più, osare di più, è mancata. Però ha fatto fronte a tanti infortuni, mantenendo sempre la necessaria tranquillità e una certa coerenza nei fatti. La società gli ha allungato il contratto, sintomo di un progetto credibile. Al netto di tutto, un ottimo lavoro da parte di un tecnico schietto, già affascinato dalla terra in cui è arrivato l’estate scorsa. VOTO: 7,5.
OLIVA GIMÉNEZ, Christian Gabriel (Uruguay, centrocampista, 1° giugno 1996)
Il vero oggetto misterioso del campionato del Cagliari. “Volante” uruguaiano reduce da un’esperienza tutto sommato fresca da professionista in patria, ha impiegato parecchio tempo da gennaio in poi per arrivare alla convocazione. Maran ha sottolineato come il giocatore fosse quasi a digiuno dal punto di vista tattico, handicap che ne ha rallentato l’inserimento nei meccanismi di una squadra della Serie A italiana. Ma non concedergli neppure un minuto in campo, al di là che si tratti di un investimento per il futuro… potrebbe essere un campanello d’allarme? VOTO: n.g.
PADOIN, Simone (difensore-centrocampista, 18 marzo 1984)
Il suo preziosissimo apporto non è venuto meno neppure in questa stagione, con il consueto eclettismo tattico in evidenza. Il friulano ha giocato come esterno difensivo su entrambe le fasce, conquistando un ruolo da titolare per un certo periodo sulla sinistra. Poi il rientro nei ranghi, da irrinunciabile jolly sempre pronto all’occorrenza. Il suo contratto è in scadenza: c’è curiosità per gli sviluppi del rapporto tra lui e il Cagliari. VOTO: 7.
PAJAC, Marko (Croazia, difensore, 11 maggio 1993)
Quando arrivò a Cagliari, dopo la promozione in A con Rastelli, giocava come trequartista. Un buon mancino, ma lento. La conversione nei successivi prestiti in cadetteria quale laterale sinistro difensivo lo ha rilanciato. Reduce da un buon torneo a Perugia, non è stato in grado di guadagnarsi la fiducia di Maran: il croato, pur di non schierarlo, gli ha preferito anche Padoin e Faragò… in prestito all’Empoli da gennaio, da titolare, ha un contratto con i rossoblu fino al 2021. Con quali prospettive? VOTO: n.g.
PAVOLETTI, Leonardo (attaccante, 26 novembre 1988)
Cosa chiedere di più a un attaccante che, ricevendo spesso pochissimi palloni giocabili, ha migliorato il proprio score realizzativo stagionale in A? Una stagione densa di soddisfazioni, nobilitata dall’arrivo del primogenito Giorgio e l’esordio in Nazionale, bagnato con un gol. Fortissimo nel gioco aereo, ha insaccato altrettante reti di piede. Inevitabile pensare che, senza di lui, il Cagliari avrebbe passato guai grossi per la sopravvivenza in massima serie. Resterà? VOTO: 10.
PELLEGRINI, Luca (difensore, 7 marzo 1999)
Sbarcato anche lui nella sessione invernale per risolvere lo spinoso tema della fascia mancina: ha mostrato in conferenza stampa, alla presentazione, carattere e una sana faccia tosta di chi sa il fatto suo. Cagliari ha avuto la fortuna di coccolarsi per qualche mese un giocatore della Nazionale di domani, ragazzo con personalità che deve ancora migliorare in entrambe le fasi. Convocato per il Mondiale Under 20, Mancini lo tiene sotto osservazione. Intanto tornerà alla Roma, che difficilmente se lo lascerà scappare. Mancherà, eccome. Addio definitivo? Chi lo sa… VOTO: 7,5.
PISACANE, Fabio (difensore, 28 gennaio 1986)
Partito – come al solito, verrebbe da dire – più indietro nelle gerarchie difensive, ha saputo conquistarsi nuovamente un posto importante. Quando i colleghi centrali hanno vissuto guai fisici, cioè molto spesso, ha fornito un rendimento positivo anche contro avversari di alto spessore. Per lui due gol contro il Chievo (uno dei quali in Coppa Italia) e il rinnovo del contratto fino al 2020, giusto premio per un giocatore che con il suo impegno ha conquistato la piazza rossoblu. VOTO: 7,5.
RAFAEL (Rafael Bittencourt Pinheiro de Andrade, Brasile, portiere, 3 marzo 1982)
Un professionista esemplare, grande lavoratore e motivatore. Elemento fondamentale della squadra, ha lasciato i compagni della panchina solo in occasione della gara di Coppa Italia contro il Chievo. Quest’anno Cragno non gli ha lasciato neppure le briciole, però il suo valore e la stima nei suoi confronti sono testimoniati dal fresco rinnovo fino al 2020. Un secondo che altrove giocherebbe titolare, con merito. VOTO: n.g.
ROMAGNA, Filippo (difensore, 26 maggio 1997)
Alla seconda stagione in Sardegna, ha trovato maggior spazio. Fermo restando che il ragazzo dispone di qualità importanti e facilmente riconoscibili – personalità, calma, tecnica individuale – sembra ancora lontano da certi standard di rendimento. Deve migliorare ulteriormente nella fase squisitamente difensiva, in particolare nei contrasti e sul posizionamento. Ha avuto le sue chance, visti i guai fisici degli altri centrali, però non le ha sfruttate appieno. VOTO: 5,5.
SAU, Marco (attaccante, 3 novembre 1987)
Un’altra partenza inattesa, ma a un certo punto diventata inevitabile. Dopo 7 stagioni, quasi 50 gol e una presenza in Nazionale, l’attaccante di Tonara ha lasciato il Cagliari a gennaio per passare alla Sampdoria. Trasferimento a titolo definitivo, figlio anche per lui di un lungo periodo avaro di soddisfazioni. La sua dedizione ai colori rossoblu, l’impegno sempre dimostrato e i tanti bei ricordi gli varranno un posto speciale nel cuore dei tifosi del Cagliari. VOTO: 5,5.
SRNA, Darijo (Croazia, difensore, 1° maggio 1982)
Quando è arrivato in Sardegna, già nel pre ritiro di Aritzo, ha mostrato una forma invidiabile. L’anno di stop forzato per squalifica sembrava ininfluente, per un campione della sua levatura. Si è preso la fascia con carisma e mulinando il suo destro sapiente, una manna per la testa di Pavoletti. Peccato che sia stato, come dire, un fuoco di paglia. I primi acciacchi e le difficoltà contro avversari rapidi ne hanno messo a nudo l’inevitabile declino, con la panchina degli ultimi tempi a vantaggio di Cacciatore. Difficile (ma non impossibile) che l’avventura rossoblu continui. VOTO: 6,5.
THÉRÉAU, Cyril (Francia, attaccante, 24 aprile 1983)
Aveva già rifiutato la destinazione, cambiando idea sul gong a gennaio. Col senno di poi, avrebbe fatto meglio ad assecondare la prima risposta… Fermo da mesi, si è fatto male già all’esordio: un cattivo presagio. I tifosi erano convinti di trovare un attaccante navigato, conosciuto dal Mister. Invece, il pur scarso minutaggio ha mostrato un ex giocatore. Ha acceso gli entusiasmi maggiori per mezzo di un filmino hard, diventato virale tramite Whatsapp poco dopo il suo arrivo a Cagliari. Più che attaccante, un “regista”. Si accomoda di diritto nella galleria dei bidoni rossoblù. Adieu. VOTO: 3.
VERDE, Francesco (attaccante, 16 agosto 1999)
Ha vissuto la sua giornata di gloria contro la Sampdoria, subentrando al compagno della Primavera Doratiotto – esordiente assoluto come lui – a 11 minuti dalla fine. Il ragazzo di Aversa attende di conoscere il suo futuro, dopo le ottime prove sotto la guida di Max Canzi. VOTO: n.g.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)