Si riparte. Dopo la retrocessione il Cagliari vuole essere forte e determinato non solo in campo, alla ricerca dell'immediata promozione in A. Il nuovo sito, una nuova applicazione e la campagna abbonamenti più vicina alle famiglie.
"Il nuovo logo è un argomento delicato – afferma il responsabile marketing, Mario Passetti – Ci siamo chiesti cosa rappresenta il logo. Dice chi sei e cosa rappresenti, i tifosi devono essere orgogliosi del logo della propria squadra. Il lavoro per il nuovo logo è iniziato l'estate scorsa. Abbiamo osservato i vari simboli che sono comparsi negli anni sulle maglie del Cagliari. Abbiamo cercato di rispettare la nostra tradizione e le nuove radici, abbiamo studiato un marchio semplice e guardato al futuro. Il risultato è questo. I quattro mori non sono più una comparsa, ma sono al centro. Abbiamo ridato dignità: la benda non è più sugli occhi e i mori guardano verso destra, verso il futuro. I mori sono circondati dai nostri colori e circondati da uno scudo, molto più vicino al futuro e attinente al mondo del calcio".
Per quanto concerne la campagna abbonamenti, l'obiettivo è riportare la famiglia allo stadio: "La campagna abbonamenti ha il suo hashtag ufficiale #iomiabbono. Alcuni tifosi nonostante i risultati scarsi e la retrocessione, ci hanno detto che nonostante tutto si sarebbero abbonati. Questo ci ha dato l'idea per la nuova campagna abbonamenti. I tifosi saranno al centro. Sono previsti del pacchetti family, con un settore già individuato nello stadio. Sono previsti pagamenti rateali, con sconti per over65, donne e u18 in tutti i settori. Ci saranno sconti per chi era abbonato lo scorso anno e in omaggio con l'abbonamento ci sarà la sciarpa del Cagliari con il nuovo logo e sconti su tutti i prodotti ufficiali del Cagliari". I tifosi abituali e le famiglie sono gli obiettivi privilegiati della campagna, con prezzi ridotti per gli over 65, le donne e gli under18.
Ignazio Caddeo
(admaioramedia.it in collaborazione con Isola 24 Sport)
3 Comments
Carlo Fadda
60 Anni fa biologicamente potevano concepire, una coppia omosessuale, ancora oggi e per presumo parecchi secoli, no. Una differenza c’é.
Anna Lucia Puddu
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Salvatore Ignazio Lallai
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