Il 2017 è appena terminato: tempo di bilanci per il Cagliari, protagonista del campionato di Serie A tra alterne fortune. Ripercorriamo i momenti salienti dell’anno rossoblu, dal punto di vista agonistico e societario.
Deleterio scambio di portieri. Gennaio. La storia tra Marco Storari e il Cagliari finisce malissimo, con strascichi sui media poco piacevoli. Il portiere si trasferisce al Milan per fare da secondo a Donnarumma, mentre in Sardegna arriva il brasiliano Gabriel. Una scelta maturata, come dichiarato dal patron Giulini, dopo essere stati convinti dalla volontà del ragazzo di rimettersi in gioco in un’altra società. Nei piani originari avrebbe dovuto recitare il ruolo di titolare: gli occorrono alcune settimane per ambientarsi, poi Rastelli lo butta finalmente nella mischia. In breve tempo si dimostra una delusione cocente. Il pomeriggio del Sant’Elia contro l’Inter, che buca cinque volte la porta rossoblu, è il suo passo d’addio. Decisamente meglio il più anziano e connazionale Rafael. Un addio senza rimpianti.
Ibarbo, che figuraccia. Contro ogni previsione, rientra in rossoblu il colombiano Victor Ibarbo al termine del prestito ai greci del Panathinaikos. Negli anni, i suoi trasferimenti temporanei hanno portato bei soldini nelle casse del club. Quando si ripresenta a Cagliari è visibilmente ingrassato: le sue parole al miele, unite a quelle del ds Capozucca, fanno storcere il naso da subito. Il sudamericano è fuori forma, impiega diverse settimane per riguadagnare uno stato di forma accettabile. Quando Rastelli decide di schierarlo, salta subito agli occhi un giocatore diventato il fantasma del cavallo di razza ammirato anni prima. Assolutamente improponibile a certi livelli. Ma reclama ugualmente spazio… Rastelli non può accontentarlo e lui chiede di andare via. Non sono passate che poche settimane, lui chiude l’avventura-bis con una terribile ciabattata contro l’Inter al Sant’Elia: per inciso, al suo ritorno erano comparse sui muri dello stadio parole poco lusinghiere – eufemismo – per lui… i tifosi non hanno dimenticato il suo passaggio alla Roma. Una brutta pagina, Ibarbo prende l’aereo per il Giappone e toglie il disturbo.
Han, che scoperta! Il club rossoblu tessera un diciottenne semisconosciuto attaccante nordcoreano, Han Kwang-Song. Inizialmente aggregato alla Primavera, il ragazzo impressiona lo staff tecnico in toto compreso Rastelli. Una punta agile, di buona tecnica e fisico solido. Il tecnico della prima squadra lo convoca con i grandi e infine decide di farlo esordire: primo calciatore del suo Paese a giocare in Serie A. Un evento storico che raddoppia quando Han insacca di testa alla prima uscita al Sant’Elia contro il Torino. Un giocatore dalle ottime potenzialità, già a suo agio nel contesto professionistico – il club si affretta a fargli firmare subito il primo contratto – che viene inviato in estate in B per fare esperienza.
Cagliari-Milan 2-1, la favola di Pisacane e Crosta. Ultima di campionato. I sardi sono reduci dal tremendo 6-2 rifilato dal Sassuolo, il tecnico è in bilico come non mai. Arriva il Milan, debutta in A il giovane portiere Luca Crosta, formato ma abbandonato dai rossoneri. Il ragazzo causa un penalty, ma con un altro rigore respinto a Bacca e un altro paio di interventi guadagna la palma di migliore in campo. Che riscatto! Ma è pure la giornata d’oro di Fabio Pisacane, che si prende la soddisfazione – meritata – di insaccare il gol decisivo, primo della carriera nel massimo campionato. Il difensore napoletano era stato premiato a gennaio dal prestigioso The Guardian con il premio di Calciatore dell’Anno, per la sua storia agonistica a lieto fine dopo i gravi problemi di salute da ragazzo.
L’addio di Capozucca. Il direttore sportivo Stefano Capozucca, artefice della risalita in A del Cagliari con diverse operazioni efficaci andate in porto anche nell’annata del ritorno in massima serie, lascia l’incarico. Alla base della decisione, secondo le sue parole nella conferenza stampa d’addio, divergenze tecniche con il presidente Giulini sul progetto. Capozucca nega frizioni di qualsiasi genere anche con l’allenatore Rastelli e si lascia andare a qualche lacrima.
Rastelli-bis: è fatta. Il tecnico delle ultime due stagioni non si trova in una posizione tranquilla a fine stagione. Al di là della comoda permanenza in A, restano negli occhi le pesanti goleade subite dalla squadra. Figure barbine che lasciano il segno, pure nei pensieri del presidente Giulini. Il Cagliari targato Rastelli ha appena conquistato il poco invidiabile record di reti incassate in A nella storia del club: senza dubbio, un elemento pesantemente negativo. Ma la società decide infine di rinnovare la fiducia il tecnico, anzi… fa di più, potenziando lo staff tecnico con professionisti di spessore. L’allenatore campano, alla presentazione della stagione al Forte Village, palesa serenità. Ma al tempo stesso forse sente il peso di non poter più sbagliare.
Rossi sostituisce Capozucca. Il nuovo direttore sportivo è Giovanni Rossi, ex Sassuolo. Rossi intraprende il primo incarico della carriera, essendosi occupato in precedenza prevalentemente di scouting e mercato. Anche lui presentato al Forte Village, partecipa alla stretta di mano a tre con Giulini e Rastelli che sancisce l’inizio di una nuova pagina rossoblu.
Il mercato. Persi Bruno Alves (Rangers), Isla (Fenerbahçe), Murru (Sampdoria), Di Gennaro (Lazio), Rossi porta in Sardegna l’interista Andreolli e il regista Cigarini (Sampdoria). Desta curiosità lo scambio di giovani difensori con la Juventus Del Fabro-Romagna. Il greco Tachtsidis ritorna al Torino per fine prestito, così come il Cagliari richiama il belga Miangue investendo convinto sul ragazzo. Ceduti in prestito al Perugia (B) Colombatto, Han e Pajac. Ma il mercato sta per riservare una sorpresa inaspettata…
Il fuoco spento di Borriello. Marco Borriello ha appena vissuto una seconda giovinezza alla guida dell’attacco sardo, 16 reti decisive per la salvezza. Durante l’estate il suo procuratore D’Amico getta benzina sul fuoco di un rinnovo che tarda ad arrivare: ma alla fine arriva la firma. Si rivelerà un bluff. A pochissime ore dall’esordio in campionato contro la Juventus, deflagra il “fuoco spento” nell’animo dell’attaccante napoletano. Ufficialmente per mancanza di stimoli, Borriello lascia la Sardegna per firmare con la Spal neopromossa. E visto che ci siamo, a Ferrara va pure il difensore Salamon. Rinforzare una diretta avversaria per la salvezza: una cosa presa malissimo dalla piazza e dai tifosi, al di là delle circostanze della telenovela Borriello che si trascina sui social in modo penoso. Una situazione che danneggia pesantemente la squadra e costringe Rastelli a riorganizzare le strategie offensive di punto in bianco. Sono giorni pessimi.
Giulini apre i cordoni della borsa per “Pavo-gol”. Si rivela necessario tornare immediatamente sul mercato per sostituire il principale offensivo del Cagliari. Un’impresa non da poco, a campionato già partito. Tommaso Giulini rompe gli indugi e apre il portafoglio con generosità al Napoli: arriva Leonardo Pavoletti, ai margini del progetto Sarri, che diventa l’acquisto più caro nella storia del club. Una prima punta di peso, specialista nel gioco aereo e autentica “bestia degli ultimi sedici metri”. Tutto un altro terminale rispetto a Borriello. Non è semplice riorganizzare le cose. Arriva a Cagliari anche il difensore olandese Gregory van der Wiel, giocatore di livello internazionale caduto in disgrazia. Una nuova scommessa avallata dal presidente.
La fine dell’era Rastelli. Cagliari-Genoa del 15 ottobre è fatale a Massimo Rastelli. Il numero uno della società Tommaso Giulini aveva abbandonato lo stadio al termine del primo tempo, già convinto di voler cambiare. Ore frenetiche di contatti e confronti con alcuni possibili sostituti, tra cui Oddo. Alla fine la scelta cade sull’ex bandiera del club Diego López, che non pensa due volte ad accettare la proposta. Alla ricerca di una scossa per destare la squadra dal torpore.
López, secondo atto. Il tecnico sudamericano ritorna quindi sulla panchina del club dopo l’agrodolce esperienza risalente a qualche anno prima. Non stravolge nulla, perde il debutto con la Lazio ma il gruppo sembra galvanizzato. Giungono tre successi nei successivi quattro impegni, toccasana per risollevare morale e graduatoria. Cambia modulo adottando in pianta stabile il 3-5-2, sacrificando spesso João Pedro nei primi tempi per poi imporlo a sostegno di Pavoletti. L’atteggiamento del tecnico sudamericano è chiaro da subito: rispetto nei confronti di tutti, mai aver paura di qualsiasi avversario. Con il nuovo sistema di gioco il Cagliari sembra maggiormente equilibrato e compatto, ma fatalmente sembra scollato in fase di costruzione e – ovvio – nella concezione dell’aspetto offensivo. Ricorso eccessivo alla lunga gittata già dalle retrovie, con Romagna “primo lanciatore” e la squadra alla perenne ricerca di Pavoletti per sfruttarne fisico e abilità aeree. Azione manovrata pressoché assente: necessario migliorare e cambiare, per evitare la troppa prevedibilità.
Il Cagliari che verrà. I sardi hanno chiuso il girone d’andata a quota 20 punti, frutto di 6 vittorie, 2 pareggi e 11 sconfitte. Sono 5 le lunghezze di vantaggio dalla zona retrocessione, 18 i gol fatti e 30 quelli incassati. Sul fronte mercato, con l’imminente apertura della finestra invernale, ci si attende qualche movimento in difesa soprattutto tra i centrali. Il reparto di mezzo necessiterebbe di un vero alter ego di Cigarini, unico regista della squadra. Per quanto concerne l’attacco sembra scontato l’addio di Giannetti – presumibilmente in cadetteria – mai adattatosi bene alla massima serie. Ma ci sono da decifrare le situazioni di Farias e Melchiorri. Il brasiliano è incappato in una stagione negativa finora, con un solo gol all’attivo peraltro fortunoso per un pallone che lo ha colpito per errore. Il poco spazio non contribuisce di certo a tranquillizzarlo. La punta di Treia resta ancora imprigionata nel cono d’ombra del doppio grave infortunio al ginocchio, da cui sembra non riuscire a cavarne piede. I migliori auguri a questo sfortunato attaccante, che vanta anch’egli richieste da altri club.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)