Le parole di alcuni protagonisti di Cagliari-Pescara al termine del match: l’allenatore rossoblu Massimo Rastelli ha espresso grande soddisfazione per il raggiungimento della salvezza matematica, così come i suoi giocatori Dessena e Barella. Il tecnico del Pescara Zdenek Zeman è tornato sull’esperienza cagliaritana di due anni fa, che non fu positiva così come l’ultimo scorcio di questa stagione alla guida del Pescara.
Massimo Rastelli (allenatore Cagliari): “Siamo stati poco lucidi in attacco, sbagliando tanto. Oggi c’era il rischio di prendere sotto gamba un impegno contro avversari già retrocessi. Un sentito grazie ai ragazzi, perché 12 vittorie in un campionato di A non sono poche e festeggiamo la salvezza a 4 partite alla fine con merito. Una settimana di lavoro particolare, prima di una partita che non dovevamo sbagliare: la settimana più insonne di tutta la stagione perché non potevamo commettere errori e c’era stato un calo di tensione. Abbiamo raggiunto questo obiettivo vincendo una gara non facile. Ora cercheremo di ottenere il massimo nelle ultime 4 partite, andremo a giocare al San Paolo un incontro difficile contro il Napoli: proveremo a limitare il loro potenziale. La dedica per la salvezza? A tutto il club, lo staff, i giocatori, ai tifosi e alla stampa, che sa bene il grande significato della permanenza in massima serie: per questo bisogna festeggiare. Ho chiesto al quarto uomo il motivo del nervosismo di Muntari, ma non mi ha risposto. Cercherò di capire cos’è successo“.
Zdenek Zeman (allenatore Pescara): “L’episodio di Muntari? Ha sentito degli insulti razzisti e ha chiesto l’intervento dell’arbitro: ma siamo tanto bravi a parlare di lotta al razzismo, poi ci si passa sempre sopra. Ringrazio i tifosi di Cagliari per l’accoglienza, anche se l’esperienza di due anni fa non fu positiva. Mi dimisi perché mi resi conto di non poter aiutare la squadra. Oggi abbiamo fatto ciò che potevamo, peccato per aver perso su rigore dopo un fallo che non reputo volontario. Mi ricordo più parate di Rafael che di Fiorillo, il rammarico è anche in questo aspetto. Il più grande rimpianto di due anni fa? Non essere riuscito a farmi seguire dai giocatori, erano abituati a giocare in maniera diversa. Qualcuno mi disse ‘non siamo il Barcellona’, segno che non credeva in quello che stava facendo: la squadra si sfaldò. Al termine di questa stagione ricominceremo a costruire a Pescara“.
Daniele Dessena (centrocampista e capitano Cagliari): “Non era scontato vincere oggi: un grazie a tutta la gente che ci ha sempre sostenuto, alla società che ha costruito una squadra all’altezza per la Serie A e grazie a noi giocatori perché abbiamo dato sempre tutto negli allenamenti e in gara. Grazie a Mister Rastelli e allo staff tecnico, non è mai facile gestire un gruppo di tante persone conquistando 41 punti a 4 giornate dalla fine. Un anno perfetto nonostante gli errori e le complicazioni, da cui siamo sempre usciti da squadra compatta. Non ci deve essere senso di rivalsa per la retrocessione del 2015, l’abbiamo smaltita un anno fa a Bari. La porterò ad ogni modo sempre dentro, Cagliari la tifo e la amo: riparlare di quella retrocessione è sempre come una pugnalata per me. Vivo di questi momenti gioiosi e vado avanti. Se ci penso mi innervosisco ancora, ma Zeman non c’entra. Noi giocatori ci siamo assunti le responsabilità per quella retrocessione e siamo ripartiti. Guardare al futuro? Compito della società, punto in primis a recuperare dagli acciacchi e puntare a dare sempre il massimo per questa maglia“.
Nicolò Barella (centrocampista Cagliari): “Dopo il prestito della scorsa stagione a Como non mi aspettavo di giocare così tanto: sono molto felice per la salvezza, devo ringraziare il Mister e la squadra per non avermi fatto pesare gli errori che può commettere un giovane nelle sue prime partite in Serie A. Due anni fa feci parte della rosa del Cagliari, cercando di imparare da tutti e mi è tornato utile. Ora mi sento più tranquillo e parte di un progetto. Giocherò ancora due partite con il Cagliari poi partirò con l’Under 20 per il Mondiale di categoria. In questa stagione il morale è andato giù in alcuni periodi per i troppi gol presi, ma siamo un grande gruppo. Dispiace per le brutte figure, alcune in casa, ma credo sia stata una stagione tutto sommato positiva. Il futuro? Ora sono un giocatore del Cagliari, tiferò sempre per questi colori a prescindere dalla mia carriera. L’anno prossimo si vedrà, si tratta di valutazioni che spettano al mio procuratore e alla società“.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)