In un Sant’Elia discretamente gremito, sotto i 30° degli ultimi squarci d’estate, il Cagliari di Rastelli è ritornato al successo meritatamente con l’Avellino: 2-1, il risultato finale al termine di una partita ampiamente controllata dai rossoblù, che hanno avuto il merito di condurla sia nel risultato che nella gestione del gioco. Gara rimessa in discussione solo negli ultimi minuti, quando la squadra di Tesser ha accorciato le distanze e riproposto i fantasmi di Terni a Storari e compagni.
Proprio gli ultimi minuti dovranno essere motivo di analisi attenta per un Cagliari abile a dominare per trequarti di match, ma incapace di chiudere definitivamente la partita e costretto a vivere con apprensione gli ultimi disperati attacchi di un Avellino mostratosi nettamente inferiore, ma rivitalizzato dal gol di Arini a 6’ minuti dal termine. Rastelli ha presentato i rossoblù con la solita disposizione in campo, con Joao Pedro interno sinistro di centrocampo, unica novità al posto di Deiola nell’undici iniziale. Sarà proprio la catena di sinistra Balzano-Joao Pedro una delle chiavi vincenti della partita. La stretta marcatura riservata a Di Gennaro ha obbligato il Cagliari a cercare strade alternative nella costruzione della manovra ed è proprio sulla fascia sinistra che i rossoblù hanno sviluppato gioco con discreta disinvoltura. A questo Cagliari le varianti non mancano di certo, ancora meno la fantasia in attacco, dove il trio Farias, Sau e Melchiorri deve solo aspettare che la palla arrivi dalle loro parti per esibire combinazioni fluide, continue e pericolose. Proprio da una giocata di Diego Farias è nato, al 29’, il gol del vantaggio di Sau che, sul filo del fuorigioco, è stato abile a realizzare in diagonale dentro l’aria dopo un intelligente taglio alle spalle dei difensori irpini.
Ad inizio ripresa, l’unico vero brivido per la difesa rossoblù è arrivato da una situazione di contropiede ingenuamente concessa a Mokolu, sventata grazie a Storari abile a rallentare l’azione del biancoverde e a consentire il ripiego dei difensori sardi. Il raddoppio di Melchiorri qualche istante dopo ha legittimato la superiorità cagliaritana: colpo di testa preciso su azione di calcio d’angolo, a impreziosire una prestazione poco appariscente ma di grande utilità dal punto di vista tattico. Il doppio vantaggio non ha allentato l’attenzione di Dessena e compagni, solo il palo ha negato a Sau la doppietta personale e il tris di squadra. Il gol dell’uno a due nel finale ha alzato un po’ i battiti di giocatori e tifosi di casa, ma la seconda vittoria non è sfuggita ad un Cagliari deciso a dettare la sua legge nel campionato cadetto. Fra tre giorni sarà ancora campionato, in casa dell’Entella, e Rastelli avrà un’importante verifica sulla consistenza del suo organico in termini di continuità di prestazioni e di affidabilità delle seconde linee, che saranno, verosimilmente, chiamate in causa visti gli impegni ravvicinati cui andranno incontro.
Diego Podda
(admaioramedia.it)
15 Comments
Massimo Ibba
Gli ho visti soprattutto all’inizio un po’bloccati la vittoria è arrivata ma la difesa poco sicura.
Luigi
Concordo in pieno con l'amico Diego Podda, nella sua lucida analisi dell'incontro di sabato scorso. Non si capisce come facciano, dei professionisti per lo più non di primo pelo, a non fare tesoro delle esperienze maturate sul campo (appena una settimana prima, oltre tutto). Detto ciò, per larghi tratti i rossoblù hanno mostrato un gioco vivace, a volte irresistibili anche se poco precisi nelle conclusioni o nell'ultimo passaggio. Certo è che, se la deviazione di Sau non fosse terminata sul palo in occasione del possibile 3-0, parleremmo di un'altra partita. Un appunto su Storari: per la seconda volta di seguito non è apparso inappuntabile, come dovrebbe essere un portiere della sua caratura. Forse il persistente caldo estivo non gli permette di sfoderare tutta la sua classe nell'arco dei 90 minuti.
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