La parabola da calciatore di Andrea Cossu si è conclusa ieri sera alla Sardegna Arena, con l’amichevole di lusso Cagliari-Atlético Madrid. Il 38enne ha vissuto una breve ma meritata passerella finale davanti al proprio pubblico.
Verona, una storia particolare. Nato a Cagliari il 3 maggio 1980, Cossu ha iniziato a giocare a calcio nella Polisportiva Johannes. Il Cagliari diventa la sua squadra del cuore e sarà destinato più avanti a vestirne i colori. Debutta giovanissimo in C2 con l’Olbia, prima di essere notato dal Verona che lo mette sotto contratto nel 1997. Gli scaligeri lo impiegano inizialmente nella squadra Primavera, poi lo dirottano per un prestito lungo al Lumezzane. Cossu ritorna brevemente in Sardegna – alla Torres nel 2002 – e finalmente veste la maglia del Verona praticamente sei anni dopo il suo primo arrivo. Cossu viene impiegato come attaccante esterno, dispone di ottima tecnica e di un piede destro educato che mette a disposizione della squadra.
Finalmente Cagliari. Nel 2005 il trasferimento al Cagliari diventa realtà: una prima esperienza contraddittoria, conclusa con 22 presenze. A fine stagione ritorna in Veneto per un altro biennio, poi il ritorno di fiamma con i rossoblu, ma stavolta per una lunga avventura insieme. Con la squadra del cuore Andrea Cossu svolta e cambia ruolo, grazie a Davide Ballardini che lo trasforma in trequartista. In quella posizione il giocatore si mette in mostra anche nel massimo campionato, diventando uno dei beniamini del Sant’Elia. Il 3 marzo 2010 debutta nella Nazionale maggiore grazie a Lippi, che lo chiama per l’amichevole contro il Camerun. Cossu è tra i preconvocati per il Mondiale in Sudafrica: resta in stand-by fino all’ultimo per l’infortunio di Camoranesi, che alla fine recupera e rompe il sogno iridato di Andrea. Prima della rassegna mondiale Cossu disputa la seconda e ultima gara in azzurro contro la Svizzera: è il primo cagliaritano in forza ai rossoblu a giocare in Nazionale A.
Bandiera. Cossu continua a giocare con costanza nel Cagliari fino al 2015, quando rimane svincolato. Per continuare a calcare i campi scende di due categorie firmando per l’Olbia. Ma nell’estate 2017 il presidente Giulini mantiene la promessa fatta al giocatore e gli consente di chiudere la carriera con la casacca del cuore. Nel campionato 2017-18 recita il ruolo di riserva, con tanta panchina e appena dieci apparizioni in massima serie. Chiude con 256 presenze e 12 reti in campionato con la maglia rossoblu, cifre che ne fanno una bandiera del club a tutti gli effetti. Ieri l’ultima recita, con i primi sette minuti – in omaggio al suo storico numero di maglia – contro l’Atlético Madrid e l’ovazione della Sardegna Arena, con le attenzioni particolari riservategli dagli Sconvolts – a cui è legato da sempre – in curva Nord: cori e striscioni a lui dedicati, prima dell’abbraccio di compagni e staff. Rimane da scoprire se Andrea Cossu resterà nell’organigramma del club e con quale incarico.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)