Tempo di saluti per il direttore sportivo del Cagliari Calcio Stefano Capozucca. Il dirigente ha incontrato la stampa presso il Centro Sportivo di Asseminello parlando del suo biennio rossoblu a 360 gradi.
Capozucca è stato introdotto brevemente da Mario Passetti, direttore comunicazione e marketing del Cagliari: “Tengo particolarmente a sottolineare che si tratta di una separazione cordiale tra il club e Stefano: questa conferenza lo testimonia. Vorrei inoltre rassicurare tutti che i lavori per lo stadio temporaneo vanno avanti con serietà proprio come programmato“.
Parola all’ormai ex Ds, presentatosi con un foglio tra le mani ma in realtà rimasto inutilizzato sul tavolo. Capozucca ha parlato a briglia sciolta, mal celando le emozioni di un addio e commuovendosi in più occasioni: “Tenevo a questa conferenza per salutare la stampa e precisare che non si tratta di un fulmine a ciel sereno come qualcuno ha scritto. Una decisione meditata. Voglio sottolineare prima di tutto che la mia decisione è maturata prima del recente trofeo Sardegna a Olbia e non è stata invece dettata da divergenze con Rastelli. Non conosco il futuro del Mister, con lui ho condiviso due stagioni importanti. Per onestà nei confronti di Massimo, va riconosciuto che tra noi c’è stato un rapporto con totale unità di intenti.
La separazione. “Ci tengo a precisare che io e il presidente Giulini non siamo allineati sui programmi: questo è il motivo della separazione, non ho accordi con altri club. Logicamente spero di trovare un’altra squadra per non rimanere fermo. In questi ultimi giorni, mi hanno colpito tante cose: non sono presente sui social network, ma ho ugualmente letto tanti commenti dei tifosi e ricevuto grandi manifestazioni d’affetto anche per strada. Non me l’aspettavo e vi assicuro non è facile commuoversi alla mia età. In fondo la mia figura non è centrale come quella di allenatore e giocatori, ma evidentemente il mio lavoro è stato apprezzato: lascio un pezzo di cuore qui. Auguro al Cagliari i migliori successi. Ringrazio le tantissime persone che mi hanno aiutato, fino agli addetti alla cucina. Sono commosso, so che i capitoli si chiudono ma sarò sempre legato a loro. Tra questi, il team manager Alessandro Steri. Ringrazio Giulini per l’autonomia che mi ha dato per lavorare, così come il vicepresidente Filucchi che mi ha fatto arrivare qui. Devo molto a lui, siamo come fratelli. Vado via con la morte nel cuore e sarò sempre grato a Stefano per avermi fatto conoscere questa splendida realtà. Sono felice di ciò che ho fatto qui. La squadra mi ha regalato una maglia con tutte le firme, portatami da Sau. Un gesto inatteso che mi ha fatto commuovere“.
Critiche. “Ringrazio anche qualcuno della stampa che mi ha criticato. Ad esempio, c’è una persona che mi aveva detto: ‘Vai a Cagliari a svernare e a strappare gli ultimi contratti della carriera’. Credo di non essermi meritato certe critiche, ma oggi perdono tutti. Non ho mai contattato nessun altro allenatore, lo giuro su mia figlia che è in cielo. Giulini è sempre stato leale con me: non posso dire dove non ci siamo trovati d’accordo. Un patto tra gentiluomini che si sono voluti bene professionalmente e umanamente. Sono sinceramente dispiaciuto per ciò che lascio, provo amarezza nell’abbandonare Cagliari club e città. Ho vissuto bene qui, sono davvero felice dell’esperienza di questi due anni“.
Momenti e rimpianti. “Il momento più bello? Gennaio 2017. Arrivavamo da un periodo di grande difficoltà. In molti volevano andare via, qualcuno voleva la testa del tecnico. Le vacanze di Natale le ho trascorse andando a trovare tutti per rimettere a posto i cocci: credo di aver raggiunto dei risultati in tal senso. Il momento peggiore è quello che sto vivendo adesso, dal punto di vista umano. Devo molto a Cagliari e sarò fiero di poter dire in futuro di aver lavorato qui. Il mio eventuale sostituto Rossi? So chi è, così come conosco praticamente tutti nell’ambiente, sono tra i più anziani! Però ha ancora poca esperienza. Ho qualche rimpianto che terrò nel cuore, per qualcosa che avrei dovuto e potuto fare: tornando indietro farei valere maggiormente il mio ruolo e imporrei alcune cose. Inoltre cercherei di aiutare di più il settore giovanile“.
Rastelli e squadra. “Mi auguro che Rastelli rimanga, il presidente sa cosa penso sull’argomento. Ha pagato lo scotto del debutto in A, con lui ci sono stati scontri dal punto di vista tecnico ma ha margini di miglioramento importanti. Il ritorno di Cossu? Non posso rispondere. Ho comunicato il mio addio alla squadra ad inizio settimana: la brutta sconfitta con il Sassuolo è stata troppo pesante, non è possibile prendere 6 gol da avversari vicini al nostro livello. Anche contro il Napoli ci si era esposti troppo. Ho comunque deciso di rispettare gli impegni e restare fino all’ultima partita. Sono sereno per la decisione presa, ma al tempo stesso non pensavo mi avrebbe fatto così male. Il ricordo più bello resterà la festa che la gente ci riservò all’aeroporto di ritorno da Bari, con la conquista della promozione matematica. Vi svelo un piccolo aneddoto: quando arrivai due anni fa, fui insultato alla prima amichevole. Oggi invece ho ricevuto le telefonate da parte degli Sconvolts che mi ringraziavano per il lavoro svolto: una grande soddisfazione“.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)