Il campionato di Serie A 2018-19 è in archivio. Il Cagliari guarda alla prossima stagione con ottimismo e un “manico” invariato, composto dal ds Carli e da Mister Maran freschi di rinnovo contrattuale. Se si analizza il mercato rossoblu tra la sessione estiva e quella invernale, alla fine della fiera le cose non sono andate benissimo: tutti gli spunti di riflessione in vista del futuro.
La sessione estiva. Marcello Carli è arrivato a Cagliari nei momenti più caldi della stagione 2017-18, quando la squadra – anche grazie al suo apporto – è riuscita a fare quadrato raggiungendo la permanenza in A. Scampato il pericolo, addio al tecnico Diego López. La scelta del nuovo allenatore è caduta su Rolando Maran, reduce da alcune salvezze non semplici al Chievo. Carli ha iniziato il lavoro sulla rosa 2018-19 portando in Sardegna il pupillo del Mister Lucas Castro (Chievo, 6,5 milioni), il nazionale croato Filip Bradaric (Rijeka, 5 milioni) e la punta Alberto Cerri (Juventus via Perugia, prestito, 9 milioni spalmabili su tre esercizi). Da sottolineare l’arrivo del campione croato Darijo Srna, reduce da un anno di inattività per squalifica doping, ma giunto in ritiro in forma smagliante. Dopo tanti anni, ecco il ritorno in rossoblu del portiere di Carbonia Simone Aresti, destinato al ruolo di terza scelta. Proprio sul gong del mercato l’ingaggio dal Liverpool di un navigato profilo internazionale, il difensore estone Ragnar Klavan dal Liverpool (1,3 milioni). Tra le operazioni minori l’acquisto del difensore Vergara (girato subito all’Olbia) e i rientri dal prestito di Pajac, Capuano, Colombatto, Melchiorri e Capello. La bandiera Cossu si ritira. Sul fronte cessioni, ufficializzati i prestiti di Crosta, Ceter, Caligara, Biancu, Pinna (tutti all’Olbia), Miangue (Standard Liegi), Deiola (Parma), Giannetti (Livorno), Han (Perugia), Colombatto (Verona), Bizzi (Como) e Capello (Padova). Carli incassa 4,3 milioni dalle cessioni a titolo definitivo di Capuano, Salamon, Melchiorri e Krajnc, a fronte di uscite per quasi 14 milioni di euro.
Le risposte del campionato. Già dal pre ritiro di Aritzo cominciano ad inserirsi i nuovi arrivati, tra cui spicca il citato Srna in ottime condizioni fisiche e tirato a lucido per la nuova avventura. Le gerarchie ad inizio stagione sono queste: Cragno titolare, Rafael secondo e Aresti terzo portiere; in difesa Srna, Ceppitelli, Romagna e Lykogiannis (Pisacane nelle retrovie, Klavan arrivato infortunato ai box e Pajac dietro il greco sulla sinistra, con Padoin jolly); Castro, Bradaric e Barella in mediana (Cigarini, Faragò, Dessena, il citato Padoin e Ionita in panca); João Pedro trequartista (dopo lo spavento della squalifica doping); Pavoletti e Sau o Farias di punta (Cerri in attesa). Maran imposta il suo 4-3-1-2 in cui il capitano Ceppitelli deve subito alzare bandiera bianca alla prima di campionato, sostituito da Klavan che poi – come vedremo – vivrà un’annata tribolatissima. In retroguardia si rilancerà poi anche Pisacane, mentre Srna inizia bene con prestazioni confortanti. Il croato rientrerà però presto nei ranghi, dopo i primi acciacchi e prove non sempre all’altezza. Il problema maggiore si rivela la corsia opposta, quella mancina. Lykogiannis delude, Pajac non viene considerato da Maran e allora spazio all’adattato Padoin. Castro zoppica un pochino nei primissimi mesi, poi beneficia dell’avanzamento a trequartista e ingrana alla grande: peccato che a novembre il ginocchio faccia crac, brutta tegola. Maran sposta Barella tra le linee e João Pedro seconda punta, richiamando Ionita in mediana. Pavoletti là davanti fa il suo, come può. Farias e Sau non vivono un momento positivo sotto porta, facendosi “rubare” il posto da JP10. Il Cagliari si dimostra una squadra in grado di essere compatta e combattiva, sebbene il gioco latiti e si punti quasi esclusivamente sui cross per “Pavoloso”. Urgono ritocchi nel mercato invernale.
Gennaio. Carli deve intervenire in maniera importante nel mercato di gennaio, viste alcune situazioni spinose tanto dal punto di vista tecnico che ambientale. Farias ha chiesto la cessione, Dessena è ormai il capitano non giocatore, Sau ha perso il feeling con il gol, bisogna risolvere il problema della fascia sinistra e soprattutto l’infortunio di Castro che ha complicato le cose. Il terzetto citato chiude la lunga parabola a Cagliari: il brasiliano va con Pajac (fuori dal progetto tecnico di Maran) in prestito all’Empoli, Dessena firma per il Brescia di Cellino in cadetteria mentre il tonarese va alla Sampdoria. Via Pajac dunque, Lykogiannis deludente, a sinistra Carli chiude fino a giugno per il baby romanista Luca Pellegrini. Deiola ritorna dal Parma per rinfoltire la mediana, arrivano dal Chievo altri due uomini di Maran: Birsa (definitivo) e Cacciatore (prestito con diritto di riscatto), il primo per la trequarti e il secondo da autentico jolly difensivo. Per ricostituire la batteria offensiva l’esperto Théréau dalla Fiorentina (prestito) e la scommessa Despodov dal CSKA Sofia, nazionale bulgaro. Desta curiosità l’ingaggio del centrocampista uruguaiano Oliva, spazio anche al francesino Leverbe dalla Sampdoria fino a giugno.
Il girone di ritorno. L’unico arrivo di gennaio davvero positivo risulta essere Pellegrini: il ragazzo, con grinta e personalità, si integra benissimo sulla fascia sinistra risolvendo un annoso problema in casa rossoblù. Birsa si fa subito male – doppia frattura a un braccio – e gioca poco, solo spezzoni per l’interessante Despodov e Théréau (disastroso), Deiola trova un po’ di spazio sul finale. Ma il grande punto interrogativo si rivela Oliva: dopo un periodo di fisiologico adattamento alla nuova realtà italiana, si accomoda in panchina da cui non si alza mai. Maran non gli concede neppure la gioia dell’esordio, nemmeno un minuto. Con Leverbe è l’unico giocatore di movimento a non vedere il campo.
Conclusioni. Il lavoro di Carli, sulla carta, puntava a un buon mix di esperienza internazionale (Srna, Klavan), conoscenza del calcio di Maran (Castro, Cacciatore, Birsa, Théréau), giovani di prospettiva (Pellegrini, Despodov, Oliva), rinnovamento della rosa con la partenza di alcuni senatori. L’ago della bilancia è stato l’infermeria: Klavan e Cacciatore sono arrivati già infortunati, con l’estone tormentato dal tendine d’Achille e l’ex Chievo entrato in squadra solo a marzo. Non certo il massimo… Oliva e Despodov arrivavano da un calcio molto diverso da quello italiano, molto esigente dal punto di vista tattico: due scommesse per il futuro, non rinforzi per il campionato. Il grave infortunio di Castro a novembre lo ha tolto di squadra per sei mesi, la frattura di Birsa… insomma, dal punto di vista del mercato le cose non sono andate molto bene, anche se la malasorte ha giocato sporco. C’è curiosità per scoprire il Cagliari che verrà, con Carli e Maran riconfermati con un accordo più lungo. Barella saluterà la Sardegna, un tesoretto che dovrebbe consentire i ritocchi giusti per la rosa del tecnico, in entrata e in uscita. C’è la sensazione che molti volti del 2018-19 non faranno parte dei piani della prossima stagione: prepariamoci alla consueta sfilza di voci e ipotesi che il mercato estivo regala sempre in abbondanza.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)