Il vice questore vicario della Questura di Cagliari, Ferdinando Rossi, ed il dirigente della Squadra mobile della Polizia, Alfredo Fabbrocini, hanno incontrato questa mattina la stampa per fornire informazioni sul lancio di un petardo in campo durante Cagliari-Sassuolo: è stato arrestato un uomo di 34 anni, già processato per direttissima.
“Ieri è avvenuto un fatto molto grave allo stadio Sant’Elia” commenta Rossi. “Attorno al 65° minuto della partita Cagliari-Sassuolo, c’è stato il lancio deliberato di un grosso petardo sul campo. Sugli sviluppi del fatto, l’intervento un po’ avventato da parte di uno steward che lo ha raccolto ha portato al ferimento dello stesso. Il ragazzo ha perso i sensi ed ha riportato importanti ferite alla mano destra. Durante la partita, già un altro petardo era stato lanciato alle spalle del portiere del Cagliari: un atto che in quel caso non ha avuto conseguenze, ma sento di dire che è stato fatto con scopo per turbare l’evento“.
Continua il Vice Questore: “Dalle immagini della Polizia Scientifica è stato prontamente identificato l’autore del gesto, i cui movimenti sono stati monitorati fino alla sua uscita dalla struttura. Il reo è stato bloccato all’altezza dei punti di ristoro nel parcheggio dello stadio e ha spontaneamente ammesso la propria colpa una volta trasportato in Questura. Durante la perquisizione gli è stato ritrovato addosso un accendino di colore giallo, verosimilmente utilizzato per accendere il petardo. Si tratta di S.C., 34 anni, residente a Sestu (CA), disoccupato ed incensurato. Dalle nostre informazioni non risulta far parte della tifoseria organizzata. Questa notte è rimasto in custodia e stamattina è stato processato per direttissima, con l’accusa di aver introdotto e lanciato un oggetto esplodente durante un evento sportivo, oltre ad aver provocato lesioni (frattura al primo dito della mano destra, con lesione profonda ai tessuti della zona interdigitale in particolare alle prime due dita, ndr)“.
Ulteriori particolari sono stati forniti dal Capo della Squadra Mobile cagliaritana: “Chi ha effettuato il lancio, secondo una tattica consueta, ha acceso e gettato il petardo cercando di mimetizzarsi tra gli altri tifosi presenti, i quali saranno ugualmente controllati per stabilire eventuali complicità. Ma va dato atto che non c’è stata alcuna dimostrazione di solidarietà da parte dei tifosi vicini al colpevole. Sono stati inoltre ritrovati nel corridoio di accesso agli spalti altri due petardi di grosse dimensioni, che in caso di esplosione avrebbero potuto causare lesioni importanti“.
“Da osservatore di questa realtà e da cagliaritano d’adozione quale mi sento, sono profondamente dispiaciuto che una piazza tra le più civili d’Italia venga disturbata da un grumo di facinorosi che non hanno nulla a che fare con la vera tifoseria e non possono essere legati allo sport“, ha concluso Rossi.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)